IL M5S PROVA A FAR QUADRATO ALLA RAGGI, MA SIBILIA OSSERVA: “NON E’ BELLO AVERE UN RINVIATO A GIUDIZIO IN CASA”
GRILLO DETTA LA LINEA: SMINUIRE IL RINVIO A GIUDIZIO PER FALSO E FESTEGGIARE L’ARCHIVIAZIONE DEL REATO DI ABUSO D’UFFICIO
C’è chi vive con un certo disagio la realtà M5s ora che Virginia Raggi è stata rinviata a giudizio con l’accusa di falso poichè avrebbe mentito all’anticorruzione del Campidoglio riguardo la nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele.
Per esempio Carlo Sibilia, ex componente del Direttorio, che nel tempo si è contraddistinto per dire la sua senza mezzi termini, passeggiando in Transatlantico a Montecitorio, osserva: “Non è bello avere un sindaco rinviato a giudizio in casa. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, le accuse di abuso d’ufficio sono decadute anche se di certo non stappiamo bottiglie di champagne…”.
Si attende quindi il processo per capire cosa diranno i magistrati: la procura contesta alla prima cittadina la falsa dichiarazione inviata alla responsabile Anticorruzione del Comune in cui diceva che la scelta di nominare Marra era stata solo sua.
In caso di condanna, come riferisce il probiviro Riccardo Fraccaro, l’espulsione dal Movimento è d’obbligo perchè così prevede il regolamento in caso di dolo.
Tuttavia, se dovesse arrivare un esposto da parte di un iscritto 5Stelle il collegio dei probiviri dovrà riunirsi e valutare la condotta del sindaco.
Per adesso si prova a minimizzare, ma non si sa fino a quando sarà possibile dal momento che il processo potrebbe tenersi in piena campagna elettorale.
All’ora di pranzo vengono infatti inviati i primi messaggi. Come avviene quando scoppia un’emergenza i vertici pentastellati, anche questa volta, hanno dettato la linea che nei fatti si è tradotta nello sminuire il rinvio a giudizio di Virginia Raggi per falso nella nomina di Renato Marra alla Direzione Turismo del Campidoglio, e nel sottolineare invece “il successo” dell’archiviazione dell’abuso d’ufficio.
Quindi per primo il garante M5s Beppe Grillo si è detto “molto soddisfatto che i due reati più gravi” a capo della sindaca di Roma “siano stati archiviati”. Il leader, secondo quanto si è appreso appena trapelata la notizia, è infatti “contento” che il primo cittadino “sia riuscito a dimostrare la sua innocenza”.
Resta però il reato di falso e al di là delle regole del Movimento che consentono al sindaco di restare al suo posto anche se rinviata a giudizio, qualcuno all’interno del Movimento fa notare che anche il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala è stato rinviato a giudizio per falso, come Raggi, e i consiglieri milanesi lo hanno attaccato con toni durissimi: “Se ha mentito sapendo di mentire, merita ancora la fiducia dei milanesi? Per noi la risposta non può che essere una: no”, diceva Gianluca Corrado con dichiarazioni che restano agli atti.
Nei corridoi di Montecitorio, i deputati oggi prendono le distanze da queste frasi: “Io? Io non ho mai attaccato Sala per il reato di falso ideologico e materiale” nell’ambito dell’inchiesta sui lavori della Piastra Expo.
E infatti se ne sono guardati bene dal farlo, considerato che il rinvio a giudizio della Raggi era dietro l’angolo.
Il mood è questo e deve essere rispettato per tutto il giorno, così i parlamentari sono stati invitati anche ad evitare, almeno per ora, le interviste ed eventualmente a rilasciare solo dichiarazioni secche a favore del sindaco.
Nella pace provvisoria siglata da Luigi Di Maio e Roberto Fico, guida dell’ala ortodossa, rientra anche fare quadrato attorno a Virginia Raggi, che ha causato proprio la prima rottura dei rapporti tra i due quando i duri e puri del Movimento avevano fatto notare quanto inopportuna fosse la permanenza di Raffaele Marra, ancora in carcere per corruzione, dentro il Campidoglio al fianco del sindaco.
Eppure anche Fico oggi mantiene la linea: “Sono contento che siano cadute le due accuse più gravi nei confronti di Virginia Raggi”, dice all’Adnkronos. E per quanto riguarda la richiesta di rinvio a giudizio per falso? “Abbiamo fiducia nella magistratura”.
Di Maio che davanti ai cronisti si chiude in un no comment, poi twitta: “La Procura ha chiesto di archiviare le accuse a Virginia Raggi per cui la stampa ci ha infangato per mesi. Abbiamo massima fiducia nel lavoro della magistratura. Il Movimento 5 Stelle continua a lavorare per Roma”.
È evidente come il capo politico M5s non faccia menzione del rinvio a giudizio per falso così come non se ne occupa la stessa Virginia Raggi, che su Facebook scrive: “Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul Movimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d’ufficio”.
Non una parola sul rinvio a giudizio, anche se un’eventuale condanna in primo grado potrebbe arrivare proprio in campagna elettorale. Nonostante l’altro garante Alfonso Bonafede sottolinei che “noi non facciamo calcoli elettorali”, la paura di un grave contraccolpo aleggia nei piani alti di M5s.
(da “Huffingtonpost”)
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