IL NUOVO PONTE DI GENOVA SARA’ GESTITO DA AUTOSTRADE PER CONSENTIRE L’APERTURA IMMEDIATA FINO ALL’EVENTUALE REVOCA DELLA CONCESSIONE
ERA EVIDENTE CHE IL COLLAUDO E LA GESTIONE ANDAVA AL CONCESSIONARIO
â€³È Autostrade per l’Italia l’interlocutore per il passaggio di consegne del nuovo ponte di Genova. E sarà quindi Aspi a gestirlo, almeno fino all’eventuale revoca della concessione”.
Così la Stampa sulla complicata vicenda del nuovo ponte realizzato in tempi record secondo il progetto di Renzo Piano. La lettera decisiva è arrivata l’altro ieri: inviata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli al commissario per la ricostruzione Marco Bucci.
Affidare alla società di Benetton la gestione della nuova opera “rischia anche di essere l’unico modo per aprire al traffico in tempi ragionevoli”, scrive la Stampa. Fino all’eventuale revoca della concessione.
“Ho firmato io la lettera che ho poi inviato al sindaco Bucci, per la procedura di collaudo, di consegna e di gestione post-consegna, che va al concessionario”. Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli nel corso della trasmissione a 24mattino su Radio 24, confermando le anticipazioni stampa.
Lunedì scorso il ministero dei Trasporti ha inviato al sindaco di Genova (e commissario dell’infrastruttura), Marco Bucci, una lettera in cui sostanzialmente ha dato indicazioni su come svolgere le verifiche conclusive dei lavori e chiarito che il manufatto verrà consegnato a quello che sarà il concessionario al momento dell’inaugurazione, che potrebbe essere il prossimo 1 agosto.
La mossa sembra quindi chiudere per ora nel cassetto le ipotesi circolate nei mesi scorsi, basate sulla volontà di non riconsegnare l’infrastruttura ad Autostrade, come l’affidamento a un commissario, o la creazione di una newco compartecipata da enti locali e Anaso.
Di certo c’è che la concessionaria ha dovuto pagare di tasca sua i 290 milioni per la realizzazione del nuovo ponte, ma non ha potuto partecipare ai lavori, condotti da un consorzio formato da Fincantieri, We Build e Italferr, perchè esplicitamente esclusa dal decreto Genova.
Ma proprio su questo provvedimento si riunirà oggi la Corte Costituzionale, chiamata in causa dal Tar del capoluogo ligure, cui aveva fatto ricorso la società .
Se il ricorso sarà accolto, sarà un’arma all’interno dell’esecutivo in più per chi è contrario alla revoca della concessione ad Autostrade (che vedrebbre la holding Atlantia rimanere nella compagine azionaria, magari con un riassetto e l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti), mentre in caso contrario, se Autostrade non dovesse veder riconosciute le proprie ragioni, la strada della revoca stessa tornerebbe più praticabile, anche se a questo punto i tempi sono stretti perchè questo possa avvenire prima della consegna delle chiavi del viadotto il prossimo 29 luglio.
(da agenzie)
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