IL PD AVEVA OFFERTO UN PATTO A DI MAIO NELLA NOTTE DI VENERDI’, MA MARTINA SI E’ SENTITO RISPONDERE: “ABBIAMO SCELTO SALVINI”
SMENTITA LA TESI DEL “PD CHE NON AVEVA PRESO INZIATIVE”… L’INCIUCIO TRA GRILLINI E LEGHISTI ERA SCRITTO DA TEMPO
Una telefonata nella notte tra venerdì e sabato ha sancito il piano B per le presidenze delle Camera che prevedeva un accordo tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle.
Da un lato del telefono c’era il reggente Maurizio Martina, dall’altro il candidato premier del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio.
Ma, racconta oggi Wanda Marra sul Fatto, quella telefonata non è bastata perchè il M5S aveva già stretto il patto che ha fatto saltare il centrodestra con Matteo Salvini:
“Luigi, se voi siete disponibili a votare dei candidati con noi, noi ci siamo”.
A un certo punto della notte tra venerdì e sabato, mentre sembrava che il centrodestra si rompesse, Maurizio Martina, segretario-reggente del Pd, ha fatto recapitare un messaggio simile al leader M5S.
“Siamo già d’accordo con Salvini”, ha risposto, nella sostanza, Di Maio.
Il Pd è rimasto ininfluente nell’elezione dei presidenti delle Camere. Ma quella parte del partito non renziano — che vede insieme Martina, Franceschini, Zanda, ma anche Orlando, Delrio e Gentiloni — può tornare in gioco per la formazione di un governo, rompendo l’asse che si va profilando tra Lega e Cinque Stelle con Berlusconi a fare da comparsa?
I dubbi non finiscono mai: i nostri saranno votati da tutti?
È la prima conta post-elezioni nel partito. Alla fine, pochi problemi per entrambi: 54 per la Fedeli, 102 su 112 per Giachetti.
La prossima puntata è l’elezione dei capigruppo, martedì: Renzi vuoleAndrea Marcucci a Palazzo Madama e Lorenzo Guerini a Montecitorio. Gli altri non sono d’accordo a lasciargli la scelta.
A saltare potrebbe essere Guerini (in favore di Delrio), che ha delle perplessità di suo,mentre sfilare il gruppo del Senato a Renzi appare difficile.
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply