IL SINDACO LEGHISTA DI FOGGIA SI DIMETTE DOPO IL DOSSIER SULLA MAFIA IN COMUNE
“COLLEGAMENTI CON SOGGETTI APPARTENENTI A GRUPPI MAFIOSI LOCALI”
Il sindaco di Foggia, Franco Landella si è dimesso. Il suo nome era tra quelli finiti nella relazione consegnata dalle forze dell’ordine ai membri della commissione del ministero dell’Interno. Che dovrà decidere se sciogliere o meno il Comune per infiltrazioni mafiose.
Il ministro dell’Interno, nelle scorse settimane, ha insediato una commissione per valutare se esistono le condizioni per lo scioglimento.
Si parla di “collegamenti ambigui e discutibili di amministratori con soggetti orbitanti, se non appartenenti, a gruppi mafiosi locali”.
Secondo i racconti dei siti locali l’attività amministrativa del Comune sarebbe stata condizionata dai clan nei lavori pubblici, i tributi, i servizi cimiteriali, dall’appetito famelico dei clan. Lo scopo è appropriarsi del controllo di strade e quant’altro in ogni angolo della città. E in qualsiasi momento.
Nella relazione consegnata ai membri della commissione è presente un paragrafo dedicato al primo cittadino.
Eletto nel 2014 e confermato nel 2019 alla guida del comune. Che secondo il documento raccontato dal Fatto è “dilaniato dalle guerre tra le batterie “Moretti-Pellegrino”,“Sinesi – Francavilla” e “Trisciuoglio – Prencipe -Tolonese ” che negli ultimi anni avevano deciso di cambiare strategia: superando la spartizione del territorio e le sanguinose faide, avevano optato per una cassa comune in cui i soldi delle estorsioni sarebbero stati divisi fra i tre gruppi”.
(da agenzie)
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