IL TRAPPOLONE DI MONTELEONE (PRIMA PARTE) HA FUNZIONATO: NELLA LISTA MUSSO TRE ELETTI SU QUATTRO SONO TARGATI UDC, L’ALTRA E’ SUA SORELLA
SE FLI AVESSE PRESENTATO UNA SUA LISTA DI APPOGGIO CON IL PROPRIO SIMBOLO, CON UN 2,7% AVREBBE AVUTO UN CONSIGLIERE… E NON CI SI VENGA A DIRE CHE NON LO AVEVAMO DETTO…ORA VEDIAMO SE GLI UDC ELETTI TERMINERANNO I CINQUE ANNI DI MANDATO SENZA FARE IL SALTO DELLA QUAGLIA
Non siamo tra quelli che amano attendere i risultati elettorali per poi dire “lo avevamo detto”, magari estrapolando qualche dichiarazione che si possa prestare a doppie interpretazioni.
Abbiamo preferito sostenerlo a chiare lettere mesi fa, quando era evidente che la strategia di Futuro e Libertà a Genova, quella di mimetizzarsi nella lista civica di Musso per non farsi contare, non avrebbe portato a nessun risultato concreto.
La rinuncia a presentare il proprio simbolo in appoggio alla candidatura a sindaco di Enrico Musso e della sua lista civica, sia da parte di Fli che dell’Udc, aveva due opposte valenze.
Per Fli la paura di dover trovare il riscontro sul terreno elettorale di due anni di inattività assoluta (a parte le presenze sui media per aver ricevuto attenzionati dalla Dia nella sede di partito concessa gratuitamente da un ricercato colpito da mandato di cattura internazionale), di gestione fallimentare e di mancanza assoluta di saper veicolare le tesi di Bastia Umbra.
Per l’Udc invece sarebbe stata l’occasione, sfruttando il traino di Musso, di andare oltre il singolo eletto che il modesto 3% locale gli avrebbe garantito.
Il trappolone del segretario Udc Monteleone ha funzionato perfettamente, grazie anche al radicamento sindacale su cui può contare.
Gli eletti della lista Musso sono risultati, oltre al candidato sindaco, quattro, di cui tre targati Udc, il quarto è la sorella di Enrico Musso.
Monteleone è così riuscito a prendersi tre volte i consiglieri che avrebbe raccolto in caso di battaglia solitaria, mentre Futuro e Libertà è rimasta al palo e il suo primo esponente è al settimo posto.
Complimenti per la strategia, avallata dai vertici nazionali.
Se Futuro e Libertà si fosse presentata da sola, col proprio simbolo, sempre in appoggio a Musso sarebbe riuscita a prendere un consigliere?
Partendo da una realistica e pessima base dell’1,5%, con una presenza aggressiva e movimentista, fatta soprattutto di contenuti, proposte politiche e visibilità sul territorio, in due mesi si sarebbe potuta traguardare la meta del 2,5%-3%, la soglia per avere un consigliere.
Era quello che Liguria Futurista aveva suggerito e che non è stato preso in considerazione: fare una battaglia per il partito e le idee, non per un candidato piuttosto che un altro.
Si è scelto il suicidio politico: che senso aveva, ad es., presentare quattro candidati di Fli nella lista Musso che hanno finito per togliersi voti a vicenda?
Quanto al trappolone di Monteleone è perfettamente riuscito: ora attendiamo per cinque anni la seconda parte.
Restiamo in attesa di vedere se coloro che sono stati eletti per fare opposizione a Doria termineranno il loro percorso in sintonia con il mandato ricevuto dai propri elettori o se ci saranno cambi di campo.
Nel caso, ricordatevi che lo avevamo detto, anche questo, un paio di mesi fa.
LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza
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