INDOVINA CHE C’E’ A PRANZO: RENZI E L’OSPITE “MILLIONAIRE” BRIATORE
MALUMORE NEL PD PER L’INCONTRO A FIRENZE TRA IL SINDACO E L’IMPRENDITORE CONDANNATO PER TRUFFA
A Renzi non direbbe mai: “Sei fuori”.
Perchè a Flavio Briatore, l’amicone della Santanchè che ama il lusso, il sindaco di Firenze piace davvero: al punto che lo voterebbe “al 100 per cento”.
E così venerdì l’imprenditore ha chiesto e ottenuto di pranzare proprio con lui, con Renzi, in un ristorante di lusso (5 stelle) nel pieno centro del capoluogo.
La notizia l’ha data ieri il Corriere Fiorentino, e ha aperto subito la cascata di inevitabili commenti: perchè Renzi, di fatto azionista di maggioranza del Pd, si è seduto a tavola con quel Briatore che del berlusconismo è quasi icona.
Facoltoso e di successo, tanto da incarnare la figura del giudice di manager futuribili nel programma The Apprentice (da lì la battuta “sei fuori”, entrata nel gergo comune).
Ma con un’ombra nel suo passato: la condanna a 1 anno e 6 mesi a Bergamo (3 a Milano), per bische clandestine.
Pena mai scontata, perchè Briatore se ne volò alle Isole Vergini, e poi sopraggiunse un’amnistia. Riavvolgendo il nastro, si torna al pranzo con Renzi, di due giorni fa.
Avvenuto su precisa richiesta dell’imprenditore, come confermano ambienti renziani.
Che precisano: “L’hanno fatto in pieno centro, mica si sono nascosti: non c’era proprio nulla di così segreto”.
A organizzare l’incontro, Lucio Presta, manager di Roberto Benigni, che quest’estate sarà di nuovo di scena nella città di Dante.
Nei piatti pesce, come da regola per i cattolici osservanti.
Nei discorsi, tante riflessioni sulla politica. E, secondo voci non confermate, anche l’offerta di Briatore di un sostegno economico alle prossime iniziative del sindaco.
“Una cattiveria” secondo un renziano doc che neanche vuole comparire.
La certezza è l’ammirazione di Briatore per il primo cittadino. “Renzi mi piace perchè combatte le vecchie mummie, se si candidasse lo voterei al 100 per cento” assicura il fondatore del Billionarie. Quel marchio che dà il nome alla catena di locali di lusso, e di cui l’imprenditore ha appena ceduto la maggioranza a un gruppo di Singapore.
Chissà se avranno parlato anche di questo, con Renzi.
Ieri il sindaco era a Roma, a sostenere Ignazio Marino: “Ma non parlo del governo, sennò succede un casino, e neanche del partito, altrimenti succede un casino e mezzo”.
Svicolate che gli sono valsi applausi, in un affollato teatro della Garbatella. Come l’endorsement a Marino: “ Ignazio sarà un grande sindaco, potrà fare il mestiere più bello del mondo”.
Ma ora in diversi gli rinfacciano di nuovo la visita ad Arcore del dicembre 2010. Fu sempre un pranzo, ma quella volta dall’altra parte del tavolo c’era Silvio Berlusconi, allora premier. “Andai a chiedere fondi per Firenze” spiega da anni Renzi.
Eppure Bersani su quel viaggio ha costruito una porzione delle sua campagna per le scorse primarie.
E la sinistra Pd non ha mai capito, o meglio perdonato.
Così non stupisce il tweet della bersaniana di ferro Chiara Geloni, direttrice di Youdem, la web tv del Pd: “Briatore uno di noi, come disse Briatore di Don Gallo”.
Sentita dal Fatto, Geloni aggiunge: “Basta già il tweet. E poi ognuno è libero di mangiare con chi gli pare e di commentare dopo nella maniera che preferisce. Che ne penso di Briatore? Mi è più simpatico Renzi… ”.
Sul suo profilo, la rispostaccia di un fan del sindaco: “Ma sei pagata dal Pd per screditare Renzi? ”.
Commento opposto dalla deputata renziana Maria Elena Boschi: “Ammesso che il pranzo ci sia stato, non c’è assolutamente nulla di strano. È normale che un sindaco veda degli imprenditori, ed è necessario che lo faccia. Bisogna smetterla di esagerare su ogni cosa che fa Renzi”.
Ma lei di Briatore che ne pensa? “Non lo conosco, e non mi permetto di dare giudizi: è un imprenditore, punto”.
Poi c’è Giuseppe Civati, di questi tempi molto più rottamatore del rottamatore per antonomasia Renzi.
Che alla domanda sul pranzo ride forte: “Mi sembra più una cosa del costume che della politica. Per il resto, che pranzino pure: non bisogna essere troppo bacchettoni”.
Ma Briatore… “No, no, lasciamo stare”.
Che rimane? Innanzitutto, la voglia dichiarata di Renzi di parlare a tutti, anche fuori del “recinto” del Pd.
Un altro argomento che nelle primarie fu terreno di ricorrente scontro con Bersani.
Ma ci sarà soprattutto da capire se e come Briatore vorrà dare una mano al “suo” candidato. Chissà che ne pensa la Santanchè.
Luca De Carolis
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply