INTERVISTA A VITTORIO FELTRI: “BASTA VECCHI BIGOTTI, IL CENTRODESTRA SI SVEGLI”
“L’ELETTORATO DI CENTRODESTRA E’ RIMASTO NELLE CAVERNE, DEVE SMETTERLA DI STARE DIETRO A VECCHI RONZINI COME GIOVANARDI”…” “CON LE PORCHERIE CHE ACCADONO NELLE FAMIGLIE TRADIZIONALI CI STIAMO A PREOCCUPARE DELLE UNIONI GAY?”
Qualcuno gli rinfaccia qualche vecchia battuta «omofoba». Ma basterebbe fare una ricerca su google per scoprire che le posizioni di Vittorio Feltri a favore dell’estensione di tutti i diritti civili agli onosessuali non sono certo una novità .
A sorprendere, semmai, è stata l’iscrizione all’Arcigay sottoscritta insieme a Francesca Pascale. E il fatto che, il giorno dopo, ad associarsi alle posizioni «libertine» di Feltri sia stato niente poco di meno che Silvio Berlusconi
Direttore Feltri, è sincera l’apertura di Berlusconi? O magari è un altro «dispettuccio» all’Ncd?
«Io non metto mai in dubbio la sincerità di nessuno fino a prova contraria. Non so perchè Berlusconi l’abbia fatto, so perchè l’ho fatto io».
Ecco, perchè l’ha fatto lei?
«Perchè sono sempre stato favorevole a estendere a tutti ogni diritto e credevo fosse necessario sollevare questo problema in un centrodestra che finora si è adagiato su un cattolicesimo antico e bigotto».
Scettico sul matrimonio tradizionale, favorevole a quelli gay. Un controsenso?
«Beh, sono convinto che gli omosessuali quando potranno sposarsi smetteranno di farlo… Per il resto, non si capisce perchè vietare una cosa che all’estero tutti possono fare».
Feltri «libertino» ma con il vizio della battuta omofoba. È una contraddizione anche questa?
«Io sono stato condannato, pensi un po’, per una battuta. Successe qualche tempo fa, un parlamentare omosessuale pronunciò un discorso laudatorio sui disertori e io, in una trasmissione satirica, dissi che forse agli omosessuali piacevano tanto i disertori perchè quando fuggono mostrano le terga. La verità è che il diritto di satira dovrebbe valere per tutto. Si deve poter ironizzare sulle donne, sugli animali e sugli omosessuali. È chi ha paura di certe battute il vero omofobo».
Non crede che questo tema rischi di dividere ulteriormente il centrodestra?
«Questo rischio c’è, ma tanto più divisi di così… In un centrodestra che si fossilizza su posizioni tardivamente cattoliche che Forza Italia faccia delle battaglie più avanzate non può che essere un bene. E questo non vale solo per i diritti degli omosessuali, ma per tutti i cosiddetti temi etici. Penso anche alla procreazione assistita, con la Corte Costituzionale che ha bocciato la legge del centrodestra. Il mondo va avanti, bisogna saper cambiare le proprie convinzioni».
Concederebbe quindi tutti i diritti agli omosessuali? Anche i matrimoni e le adozioni?
«Ma certo. Guardi che le schifezze avvengono anche nelle famiglie tradizionali. Conta l’atteggiamento affettivo nei confronti dei figli, non certo il sesso dei due genitori».
L’elettorato moderato si spaventerà …
«Me ne rendo conto. Purtroppo è un elettorato rimasto nelle caverne. Se però si vuole allargare il proprio consenso il centrodestra deve cambiare temi e atteggiamenti e smetterla di stare dietro a vecchi ronzini come Giovanardi».
Non è che alla svolta di Berlusconi ha contribuito anche la «moral suasion» di Francesca Pascale?
«Questa mi è sembrata un’interpretazione eccessiva. Berlusconi non è mai stato un bigotto. Per molti anni si è attenuto ai consigli di quella parte del partito più legata al vecchio mondo cattolico. Ora che si è liberato di lacci e lacciuoli può dare libero sfogo al suo temperamento che è molto più liberale che conservatore».
Solo un caso che il suo comunicato sia arrivato il giorno dopo la vostra iscrizione all’Arcigay?
«Lo ha scritto senza che noi ne sapessimo nulla. Ora qualcuno prova a sminuirlo ma a me sembra molto chiaro. Berlusconi è molto vicino alle posizioni mie e di Francesca Pascale».
(da “il Tempo“)
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