INTERVISTA AD ANGELO BONELLI: “LO STATO A TARANTO E’ COMPLICE DELL’ILVA”
“TARANTO, STRAGE DEI BAMBINI, REATI REITERATI PER ANNI”
“Presenterò un esposto per omicidio e disastro ambientale continuato. Chiedo alla Procura di Taranto di aprire un nuovo filone d’inchiesta, ora che i dati dell’Istituto Superiore della sanità hanno dimostrato che questi reati sono stati reiterati per anni”. Per il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, i responsabili non sono più, solo, i dirigenti dell’Ilva: “È colpevole anche lo Stato”.
Cosa contesta, Bonelli, allo Stato?
Di non aver fatto nulla, di essere stato inadempiente. Questo immobilismo ha consentito all’inquinamento di perdurare. E ora a Taranto vediamo un incremento della mortalità infantile per tutte le cause: il 21 per cento in più rispetto alla media regionale. È il dato più alto che si sia mai registrato. E l’eccesso dell’incidenza dei tumori nella fascia 0-14 anni è addirittura del 54 per cento. Sono studi che si riferiscono al 2011, mentre il processo “ambiente svenduto” si ferma prima. Tocca ai magistrati agire.
Eppure erano stati stanziati 119 milioni di euro per le bonifiche.
Ne hanno usati solo 15, per interventi marginali. Intanto però il decreto del ministro Galletti alza il limite degli scarichi tossici a mare, e la ministra Guidi vuole ammazzare le energie rinnovabili. Il governo di Matteo Renzi ha ben poco di ambientalista. Preferisce fare i regalini alle acciaierie e alle centrali a carbone. E poi, se la mortalità infantile di Taranto è cresciuta in media del 21 per cento, immaginate quanto è salita nel quartiere Tamburi. Il sub-commissario Ilva Edo Ronchi dice che qui l’aria è più pulita che a Milano? Sono senza parole.
Ronchi, nell’intervista rilasciata al Fatto, spiega che in Lombardia si sfora il limite delle polveri sottili più che nel capoluogo pugliese.
Peccato che questo non voglia dire nulla. L’aria di Roma o Milano è sicuramente avvelenata dallo smog, ma le polveri di Taranto hanno una composizione chimica che non si può paragonare ad altre città : dentro ci sono metalli pesanti, cromo, benzo(a)pirene. È altamente tossica .
Questo però, ribatte il sub-commissario, non è regolato da alcuna normativa.
È vero: la legge non ne parla. Ma che quelle polveri siano pericolose per la salute, pure in quantità ridotte, lo sa benissimo anche Ronchi. Persino quando indagava la procura, non c’erano particolari sforamenti di polveri.
Il sub-commissario cita dati dell’Arpa, che sono ufficiali.
L’Arpa l’ha pure smentito. E noi abbiamo assistito alla trasformazione di un ambientalista in un tecnocrate, che deve dimostrare a chi l’ha messo su quella poltrona di essere affidabile, sulla falsariga di chi sosteneva che i tumori dei tarantini sono dovuti alle sigarette. La diminuzione della polvere non è figlia del risanamento: è la diretta conseguenza della riduzione della produzione. Non sono stati applicati i filtri perchè costano 70 milioni di euro . A Taranto si accumulano veleni da decenni.
Infatti Ronchi dà la colpa all’inquinamento storico.
E dice pure che non gli risulta che dall’Ilva esca piombo, il che fa rabbrividire. In Italia, secondo i dati del registro Ines — che quantifica le emissioni inquinanti in atmosfera — vengono sparsi nell’aria quasi 100 mila chili di piombo ogni anno. L’Ilva Spa, proprio quella di Taranto, ne spara circa 75 mila chili. Il che significa che il coefficiente d’incidenza dell’Ilva sulla quantità di piombo che si respira è quasi del 70 per cento. Che un sub-commissario non sappia queste cose fa accapponare la pelle.
Ronchi sostiene però che il piombo — ritrovato anche nel sangue dei bambini di Tamburi — non sia particolarmente dannoso per la salute.
Uno studio di Oxford ha testato 141 tarantini, metà uomini e metà donne. Il valore medio di piombo nel loro sangue è di 10,8 microgrammi al litro, mentre la quantità tollerabile per l’organismo è tra gli 0,5 e i 3,5 microgrammi al litro.
Quali sono gli effetti del piombo sull’organismo umano?
Agisce sul sistema nervoso, provoca danni renali ed è molto pericoloso per le donne incinte, perchè causa deficit neurologici sui nascituri. Infatti a Taranto l’incidenza di queste patologie è molto alta.
Quindi lei sostiene che i dati Arpa non siano indicativi?
Sì, e non sono solo: anche il direttore generale di Arpa Giorgio Assennato, quando gli hanno fatto notare che l’aria dentro l’acciaieria risulta meno contaminata di quella di Taranto, ha detto che quei dati non sono attendibili. Come si spiega questo fenomeno? Vogliamo dire che è la città di Taranto ad avvelenare l’Ilva?
Beatrice Borromeo
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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