INTERVISTA-DENUNCIA DEL PROCURATORE DI MACERATA: “SU DI NOI UNA PRESSIONE POLITICA ESASPERATA”
“IL NOSTRO COMPITO E’ SOSTENERE UNA TESI ACCUSATORIA ADEGUATA ALLE PROVE, NULLA DI PIU'”
Alle sue spalle, sul muro, c’è la foto di Giovanni Falcone. Sulla scrivania una montagna di carte.
Giovanni Giorgio è seduto nel suo ufficio al quarto piano della procura di Macerata, lavora ai due casi che hanno sconvolto la città marchigiana e che sono entrati di prepotenza nel dibattito politico pre elettorale: prima la morte di Pamela trovata fatta a pezzi in un trolley, poi gli spari di Luca Traini contro gli immigrati come se fosse un tiro al bersaglio.
“Ci auguriamo che si abbassi questa pressione fortissima che sta diventando un po’ esasperata”. E poi ancora: “È chiaro che sentiamo addosso questa pressione che è esasperata”, dice il procuratore il cui telefono non fa altro che squillare.
Solo ieri è venuto a trovarlo il ministro della Giustizia Andrea Orlando per lanciare da qui un messaggio: “Lasciate tranquilla la procura di Macerata”.
Il procuratore Giorgio, oggi, dice: “Abbiamo apprezzato l’arrivo di Orlando. Noi dobbiamo fare queste indagini e sostenere una tesi accusatoria adeguata. Questo e solo questo è il nostro compito, tutto il resto non mi interessa”.
Su questi uffici della procura di Macerata, non abituata a così tanto clamore mediatico, è piombata la campagna elettorale tutta basata sui temi dell’immigrazione con Forza Nuova e Lega Nord che ieri annunciavano la rivolta se Innocent Oseghale, l’uomo accusato di aver fatto a pezzi il cadavere di Pamela e di averlo nascosto, dovesse essere scarcerato.
“Non so chi ha messo in giro queste false notizie. La scarcerazione è una sciocchezza. I reati per cui è accusato intanto prevedono una custodia cautelare di un massimo di sei mesi. Ne consegue che se non c’è la prova che è stato lui a uccidere Pamela farò richiesta di giudizio immediato. Questo al di là della polemica politica è l’iter che viene trattato in maniera ordinata”.
La polemica politica però non si fa ferma e questa sera nella piazza blindata di Macerata arriveranno i militanti di Forza Nuova guidati da Roberto Fiore.
Mentre sabato è in programma una manifestazione contro il razzismo, nonostante l’appello del sindaco di sospendere ogni iniziativa.
“Io voto ma non mi interessa la polemica dei partiti. Lo ripeto – sottolinea il procuratore Giorgio – il nostro compito è sostenere una tesi accusatoria adeguata”.
Il telefono nella sua stanza continua a squillare: “Sto ricevendo duemila telefonate”. Sintomo della pressione piombata su queste stanze.
(da “Huffingtonpost”)
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