ITA, IL TESORO TRATTA CON IL FONDO CERTARES, DELTA E AIR FRANCE CHE HA FATTO L’OFFERTA PEGGIORE
LUFTHANSA ESCLUSA: “COSI’ NON E’ UNA VERA PRIVATIZZAZIONE”… DRAGHI ERA PER LUFTHANSA MA QUALCUNO VUOLE ANCORA SPUTTANARE SOLDI DEGLI ITALIANI
Il governo Draghi accelera sul dossier Ita. Il Tesoro ha comunicato mercoledì che avvierà “un negoziato in esclusiva” con il consorzio formato dal fondo statunitense Certares in partnership con Delta Airlines e Air France-Klm.
L’offerta della cordata che si opponeva a quella formata da Msc e Lufthansa è stata a sorpresa ritenuta “maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Dpcm”. Un accordo vincolante sarà comunque firmato solo “in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico“.
La compagnia tedesca esclusa dalla corsa attacca: “Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita”.
Un’accusa non da poco, considerato che la privatizzazione è un impegno che Roma ha preso con la Ue a fronte del riconoscimento che Ita non è erede diretto di Alitalia e quindi non è responsabile del rimborso degli aiuti di Stato illegali ricevuti dalla ex compagnia di bandiera.
Certares offriva 650 milioni per una quota poco sotto il 60%, lasciando poco più del 40% nelle mani del Mef, che prenderebbe 2 posti su 5 in un futuro board di Ita.
L’offerta dà un ruolo centrale a Roma Fiumicino come terzo hub dell’Europa continentale, insieme ad Amsterdam e Parigi. Delta ed Air France investirebbero in Ita in un secondo momento, col colosso francese intenzionato a rilevare una quota del 9,9%.
Msc e Lufthansa avrebbero invece messo sul piatto 850 milioni di euro per l’80% di Ita, col 60% a Msc, il 20% ai tedeschi e il 20% lasciato al Mef.
Da un punto di vista industriale, avrebbero sviluppato sinergie con Msc sia per i passeggeri sia per il cargo. Fiumicino sarebbe poi diventato l’hub di Lufthansa del Mediterraneo.
“Dal nostro punto di vista, la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita”, ha commentato Lufthansa. “Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita. Anche senza una collaborazione con Ita, il Gruppo Lufthansa mantiene un ottimo posizionamento sul mercato italiano. Con la nostra compagnia aerea italiana Air Dolomiti e con tutti i nostri marchi aerei abbiamo già una forte presenza, con circa 4 milioni di passeggeri e oltre 130 partenze giornaliere da 21 destinazioni. Continueremo ad ampliare questo posizionamento con le nostre forze e a sviluppare ulteriormente la nostra offerta per offrire il miglior servizio ai nostri clienti e passeggeri italiani”.
Il premier come è noto ha sempre avuto intenzione di chiudere la privatizzazione della compagnia prima delle elezioni del 25 settembre. Come aveva spiegato nell’ultima conferenza stampa del 4 agosto, “su Ita il governo andrà fino in fondo e deciderà”.
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni il giorno prima aveva provato a dare un altolà sostenendo che “al rilancio della nostra compagnia aerea di bandiera penserà chi governerà” dopo il voto. Dopo quella conferenza stampa il governo aveva chiesto ai contendenti di rivedere le offerte perché “non pienamente coerenti con quanto richiesto dal dpcm” dello scorso febbraio che ha dato il via alla privatizzazione di Ita e che, come spiegato dal ministro dell’Economia Daniele Franco, oltre all’aspetto finanziario “pone l’accento su tre aspetti essenziali per Ita”, ossia “la dimensione industriale: si mira ad una compagnia solida e redditizia. Le prospettive di crescita della società: si ritengono cruciali l’accesso ai mercati strategici e l’operatività sul lungo raggio. L’occupazione: la crescita di Ita deve tradursi in sviluppo di occupazione di qualità e sostenibile”.
(da agenzie)
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