LA BASE CINQUESTELLE AVREBBE POTUTO VOTARE PER L’ALLEANZA CON I VERDI? BASTA ELIMINARE L’OPZIONE
IL GUITTO SI SUPERA: IL MILITANTE POTRA’ VOTARE SOLO CHI VUOLE LA PREMIATA DITTA, OVVERO FARAGE… PIOVONO CENTINAIA DI PROTESTE
“Di quale gruppo politico europeo dovrà far parte il M5S? Sono aperte le votazioni”. Beppe Grillo annuncia così su Facebook la consultazione online — in corso dalle 10.45 fino alle 19 di oggi – per decidere le alleanze dei 5 Stelle all’Europarlamento.
Tre le possibilità , rappresentate dai “gruppi politici europei che hanno ufficialmente manifestato interesse per la delegazione italiana del M5S”, ci sono l’Efd di Farage, i conservatori dell’Ecr e il gruppo dei non iscritti.
E’ possibile esprimere una sola preferenza.
Esclusi dalla consultazione i Verdi, nonostante l’apertura degli ambientalisti e quanto espresso da parte del Movimento, che vedeva in loro l’alleato più affine in Europa. Perchè il Movimento ha deciso di non considerare i Verdi europei? “”Sono stati esclusi dal referendum online sulle alleanze del M5S all’europarlamento perchè, in sintesi, ponevano veti e non davano nessuna certezza di includere i 5 Stelle nel gruppo”, si legge in una velina di regime pentastellato.
L’ironia del deputato M5s: “Verdi assenti? Sarà un errore”
Non tutti i parlamentari del M5S, però, digeriscono l’assenza dell’opzione “Verdi”.
Il deputato Cristian Iannuzzi, su facebook, usa l’ironia: “Bene. Oggi consultazioni sul portale M5S per decidere il gruppo politico europeo al quale aderire. Credo voterò adesione al gruppo dei Verdi”, scrive quando è già noto che non è possibile votare per loro.
Qualcuno glielo fa notare ma lui stesso replica: “Ci sarà sicuramente un errore. La scelta libera e democratica è principio basilare del MoVimento 5 Stelle. La sovranità del popolo della rete, senza filtri di organi direttivi, come invece succede nei partiti tradizionali”, si legge.
Anche sul profilo di Beppe Grillo sono centinaia i commenti di chi critica apertamente l’assenza dei Verdi e di chi spiega, al contrario, di avere votato o di preferire Farage.
Tanto per non condizionare il voto, l’ex comico pubblica poi un post che riporta le dichiarazioni rilasciate dal leader del’Ukip a La Gabbia su La7. “L’alleanza con il M5S si basa sulla voglia di democrazia diretta. Penso che Grillo sia molto preparato sulla democrazia diretta e abbia capito bene in cosa consista il progetto europeo. La nostra alleanza fa paura, le persone che ci temono sanno che saremmo la vera voce dell’opposizione”, ha detto ai microfoni della trasmissione parlando della possibile alleanza.
Ma la decisione di Grillo di riportare queste sue parole sul suo profilo a votazione in corso, viene criticata nei commenti. “Mi sembra che si stia indirizzando l’opinione degli iscritti/votanti verso il voto a Farage”, “propaganda di voto a voto in corso”, “non influenzate i voti introducendo questi articoli”, scrivono online.
Intanto, gli iscritti continuano a votare.
Le opzioni del referendum
Il primo gruppo presentato è l’Efd di Nigel Farage, del quale si mettono in evidenza molti punti positivi, tra cui quello della disponibilità a cambiare il nome del gruppo in caso di ingresso del M5S.
“Il Gruppo — si legge — ha rappresentato nella scorsa legislatura l’opposizione più strenua al federalismo basato sull’austerity e alla concentrazione del potere nelle mani dei burocrati non eletti a Bruxelles. L’Efd è contro l’euro che ha generato povertà e disoccupazione. L’Ukip, il maggiore partito del Gruppo Efd, crede nella democrazia diretta ed è un partito contrario a ogni forma di discriminazione, accogliendo al suo interno membri di diverse etnie e genere che si sono uniti nella difesa della libertà e della democrazia. Il partito si oppone al potere delle grandi banche, delle multinazionali e all’eccessiva burocrazia, dedica solo il 15% del suo budget al mantenimento della sua struttura amministrativa, liberando così molte risorse per le attività politiche sul territorio e per la comunicazione, è disposto a cambiare nome scegliendone uno nuovo insieme al M5S, garantisce peso sufficiente per affrontare le battaglie condotte su temi comuni, ma al contempo assicura libertà totale di voto l’agenda politica che differisca da quella del M5S”.
Una presentazione abbastanza positiva viene fatta anche dell’Ecr, gruppo che ”nasce come espressione dei Conservatori inglesi (Tories). Vuole riformare l’Unione Europea opponendosi al federalismo sulla base di un euro-realismo che rispetti la sovranità degli Stati Membri, crede nella libera impresa, nel commercio.
Quanto al raggruppamento dei non iscritti, scrive ancora Grillo, “i deputati eletti del M5s possono decidere di non aderire a nessun gruppo politico. In questo caso andranno automaticamente a sedere tra i banchi del raggruppamento dei ‘non iscritti’. Essere tra i non iscritti comporta un’influenza limitata se non nulla sull’attività legislativa del Parlamento europeo“.
(da “il Fatto Quotidiano“)
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