LA BASE CINQUESTELLE SI RIBELLA: “NON VOGLIAMO L’ALLEANZA CON FARAGE”
IL BLOG SOMMERSO DI CRITICHE SULLA POTENZIALE ALLEANZA, ARRIVANO PROTESTE DA ITALIANI IN GRAN BRETAGNA….MOLTI VEDREBBERO BENE UN’INTESA CON I VERDI
La crepa è visibile. E la questione Farage rischia di creare una frattura non ricomponibile tra Beppe Grillo e i militanti a Cinque Stelle.
Perchè, semplicemente, nell’animo degli elettori grillini “uno vale uno” è un principio non derogabile. E perchè tra le “Cinque Stelle” – intese come programma politico del MoVimento – non compaiono nè il razzismo nè le posizioni a dir poco retrograde su donne e omosessuali incarnate dal leader dell’UPIK.
Basta aprire il “blog di Beppe” e le pagine social del MoVimento: contenitori di critiche e di richieste di fare un passo indietro.
Certo, in tanti giustificano la fuga in avanti del capo politico del MoVimento. Ma lo scontro è acceso.
“Farage è un’estremista di destra. Il capo di persone che hanno tutto fuori che il cervello. Mi spiace, ma cadere così in basso non me lo sarei mai aspettato”, scrive Enrico P. da Amsterdam.
Servono a poco le chiarificazioni di Grillo.
Servono a poco i post in difesa della sua scelta, la pubblicazione dello statuto dell’Upik.
Perchè, oltre al contenuto, qui è in discussione la forma attraverso cui è stata presa questa decisione.
Un commento tra i tanti: “Mi associo a quelli che richiedono che siano gli iscritti, attraverso votazione on line sul portale del Movimento, a decidere se ed in quale gruppo inserirsi nel Parlamento Europeo”, scrive Roberto Arnoldi.
Parole chiare a difesa del principio sul quale è fondata tutta l’azione politica e l’esistenza stessa del MoVimento. Perchè “qualsiasi decisione unilaterale violerebbe il principio fondante dello “ognuno vale uno” e della Democrazia Diretta”, ancora Roberto Arnoldi.
Ancora: “È difficile immaginare qualcosa di più antidemocratico e scorretto. Dovevate dirlo prima che volevate associarvi all’UKIP. Avreste preso qualche milione di voti in meno, tra cui il mio, ma almeno sareste stati onesti e fedeli ai principi del Movimento. Continuate così, che alle prossime politiche anzichè l’IVA prenderete un prefisso telefonico”, il commento di Marco M..
E non manca chi scrive a Grillo direttamente dall’Inghilterra.
Testimonianze in presa diretta della vera natura dell’Ukip. Alessandro Cappellotto scrive: “Caro Beppe, come qualcun altro che ha commentato questa notizia, vivo anch’io in Inghilterra da molti anni. Mi spiace, ma credo che tu debba veramente venire qui e passare un po’ di tempo per capire chi cosa è l’UKIP: stai prendendo la strada sbagliata”.
Ancora da Londra il commento di Met Rom: “Ormai diamo proprio di testa: io ci vivo in Inghilterra e so bene chi è Farage e soprattutto con chi si accompagna: razzisti, bigotti, pro nucleare, contro l’energia rinnovabile, uomini forti della City”.
Poi, chi dopo aver partecipato alla campagna elettorale, si sente semplicemente preso in giro: “La prossima volta dovete dirlo dal palco con chi avete intenzione di allearvi nel post-voto così gli elettori saranno in grado di scegliere se votarvi o no”, l’invettiva di Pasquale Corvino.
Non manca chi cerca di fare un passo in avanti. Suggerendo – proprio sulla base del programma politico del MoVimento – di cercare alleanze con altri gruppi del Parlamento Europeo. In tanti insistono sul tema dell’ambiente.
“Il punto delle rinnovabili è centrale. Ripartiamo da lì e cerchiamo un’alleanza con i Verdi”. Posizione molto condivisa.
Da Iacopo Bartolini, per esempio: “Andare con i Verdi è la scelta naturale. Anche perchè se ci alleiamo con l’estrema destra, io lascio tutto”.
E perchè “la politica energetica dell’UKIP a sostegno del carbone e del nucleare mi lascia molto perplesso”.
Una discussione animata, che non accenna a concludersi. Anche perchè si tratta di un’occasione per risolvere la questione identitaria all’interno del MoVimento: “Non vedo l’ora che ci sia un voto sul sito, cosi ci contiamo e capiamo una volta per tutte che valori ed idee abbiamo”.
Carmine Saviano
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