GRILLO-FARAGE: IL PROGRAMMA DEI DUE PARTITI A CONFRONTO, I PUNTI CHE DIVIDONO UKIP E M5S
DALL’IMMIGRAZIONE ALLE SPESE MILITARI: I DUE PARTITI HANNO IDEE RADICALMENTE DIVERSE SU DIFESA, AMBIENTE E WELFARE
Dopo le numerose proteste dei militanti, oggi Beppe Grillo ha difeso il suo tentativo di alleanza con il partito di estrema destra Ukip (Uk Independence Party) attraverso un post sul suo blog.
Nella circostanza, il leader M5S ha sottolineato le convergenze tra il partito britannico e il Movimento, come la lotta all’euro e all’Unione Europea di oggi (dalla Germania alla troika), il sostegno alla democrazia diretta, il ripudio della guerra e di ogni razzismo (almeno in linea teorica, perchè diversi esponenti dell’Ukip, tra cui lo stesso Farage, negli ultimi anni si sono distinti per alcune frasi da molti definite xenofobe). Anche altri esponenti del Movimento 5 Stelle, come Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, hanno difeso Farage, esortando i militanti a non seguire “la stampa di regime”.
Tuttavia, al di là delle polemiche su ultradestra e fascismo, il Movimento 5 Stelle, che a livello nazionale ha sempre esecrato ogni alleanza, sta cercando di unirsi a un partito che ha posizioni molto diverse, a tratti radicalmente opposte, come su immigrazione, difesa ed energia.
Vediamo come, nel dettaglio.
Immigrazione.
La posizione dell’Ukip, seppur ufficialmente antirazzista (in pratica un po’ meno, a sentire alcune dichiarazioni dei suoi esponenti), è stata sempre netta: riduzione del numero degli immigrati sul suolo britannico mediante uno stop agli ingressi di cinque anni e misure molto drastiche sull’espulsione degli immigrati irregolari.
Su questo tema, il Movimento 5 Stelle è stato sempre piuttosto vago, almeno fino a qualche mese fa, quando c’è stato un durissimo scontro interno tra i fondatori Grillo e Casaleggio (a favore del reato di clandestinità ) e i parlamentari (che hanno votato per abolirlo). Alla fine i due leader sono stati sconfessati dagli stessi militanti, che online hanno votato a favore della cancellazione del reato.
Difesa.
E’ uno dei punti più controversi, nonostante il post rassicurante dell’ex comico di oggi. Il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto, strenuamente, per tagli radicali alla Difesa italiana, in primis al programma F35, per cui ha chiesto la revoca totale. Nonostante il suo viscerale anti-interventismo, l’Ukip, come scritto nel suo manifesto 2013, ha proposto invece un aumento delle spese militari in Uk del 40 per cento, delle forze militari del 25 per cento e l’acquisto di 50 aerei da guerra e tre nuove portaerei.
Ambiente ed energia.
Uno dei punti cruciali del programma del M5S è il ricorso, assoluto, all’energia pulita. Addirittura, durante il suo ultimo comizio a Milano, Grillo ha annunciato che, in caso di governo pentastellato, il Movimento avvierebbe riforme per far sì che l’energia italiana sia prodotta interamente da fonti pulite e rinnovabili entro il 2020 (obiettivo francamente molto difficile, dal momento che la stessa Germania, che ha già avviato un programma simile, non riuscirà nell’intento prima del 2026).
L’Ukip, al contrario, non vuole investire nelle rinnovabili, ha chiesto il divieto di installazione delle “disgustose” pale eoliche, nega il cambiamento climatico – tanto che anni fa invocava il divie
Una scomoda verità – e ha una politica di sostegno per il carbone e l’energia nucleare. Che, negli obiettivi di Farage, dovrebbe fornire il 50% dell’energia totale.
Europa.
Entrambi i partiti hanno posizioni molto critiche sull’Unione Europea attuale. Ma anche su questo tema non mancano le divergenze.
L’Ukip, partito di un paese che non ha l’euro come valuta, chiede da tempo addirittura l’uscita dall’Unione Europea.
Il Movimento 5 Stelle ha sì chiesto un referendum per uscire dall’euro (di difficilissima attuazione, comunque, perchè non contemplato dalla Costituzione), ma, almeno sinora, non ha mai detto di voler abbandonare l’Ue.
L’Ukip, inoltre, non si riconosce assolutamente nè nella Convenzione di Ginevra sui rifugiati, nè nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Fisco e welfare.
Se il Movimento 5 Stelle ha una posizione molto statalista su diversi punti e propone il reddito di cittadinanza, l’Ukip ha una linea opposta: Farage vuole tagliare radicalmente le tasse (al 31 per cento dagli 11mila euro in su di reddito), rivoluzionare e frammentare il sistema sanitario nazionale “per ridurre gli sprechi” e vuole tagliare la spesa pubblica addirittura ai livelli del 1997, sacrificando così due milioni di lavoratori pubblici.
Antonello Guerrera
(da “La Repubblica”)
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