LA FACCIA TOSTA DI SALVINI E MELONI CHE STRILLANO PER IL MES E SI ASTENGONO SUL RECOVERY FOUND: I SOVRANISTI SONO I VERI NEMICI DELL’ITALIA
PERMETTEREBBE DI INIZIARE IL PERCORSO PER ATTIVARE AIUTI PER 2.000 MILIARDI, IN PARTE A FONDO PERDUTO
Il Mes neanche a dirlo. La cassa integrazione europea (SURE) nemmeno. Il Recovery Fund ‘non è mai stata la soluzione’.
Ma allora quale dovrebbe essere la formula che la Lega e Fratelli d’Italia chiedono all’Europa per aiutare gli stati in difficoltà economica dopo la pandemia da coronavirus?
Sicuramente, anche sul Recovery Fund non potrà esserci la firma del Carroccio nè del partito di Giorgia Meloni. I parlamentari europei di Lega e Fratelli d’Italia, infatti, si sono astenuti nel corso della votazione di oggi a Bruxelles, decisiva per avviare il percorso di attivazione di aiuti per 2.000 miliardi di euro, attraverso l’emissione di obbligazioni a lungo termine per i paesi che ne facciano richiesta.
La risoluzione di Ppe, Pse, Verdi, Renew europe (liberali+macroniani), Ecr (il gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia) ha ottenuto 505 voti favorevoli, 119 contrari e 69 astensioni.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno votato a favore; i leghisti si sono astenuti, così come quelli di Fratelli d’Italia.
Voto favorevole (con una sola eccezione) dai parlamentari di Forza Italia. Insomma, un voto che in Europa ha sancito la spaccatura fra un centrodestra europeista — quello di Forza Italia, appunto — e uno che si porta dietro il pregiudizio di Bruxelles, ovvero Lega e Fratelli d’Italia.
La risoluzione chiede che il Recovery Plan sia fondato su sussidi e pagamenti diretti agli stati colpiti dalla crisi economica legata alla pandemia, con risorse proprie fino al 2% del PIL dell’UE e con un fondo per la ripresa da 2 mila miliardi.
Nella risoluzione i deputati chiedono che il nuovo “fondo di ripresa e trasformazione” debba avere una dimensione di 2.000 miliardi di euro, venga finanziato “attraverso l’emissione di obbligazioni a lungo termine” e sia erogato “attraverso prestiti e, soprattutto, attraverso sovvenzioni, pagamenti diretti per investimenti e capitale proprio”.
Inoltre, la Commissione non dovrebbe utilizzare “dubbi moltiplicatori per pubblicizzare cifre ambiziose” e non dovrebbe ricorrere a “sortilegi finanziari”, poichè è in gioco la credibilità dell’UE.
Il piano di ripresa deve essere fornito in aggiunta al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), ossia il bilancio a lungo termine dell’UE, e non a scapito dei programmi UE esistenti e futuri, si legge ancora nella risoluzione approvata dal Parlamento.
Inoltre, i deputati insistono sulla necessita’ di aumentare il QFP, sottolineando come il Parlamento debba usare i suoi poteri di veto qualora le richieste del PE non venissero soddisfatte.
I fondi per la ripresa dovrebbero essere destinati a “programmi rientranti nel bilancio dell’UE”, per garantire il controllo e la partecipazione parlamentare. Il Parlamento deve anche essere pienamente coinvolto “nella definizione, nell’adozione e nell’attuazione del fondo per la ripresa”. La Commissione dovrebbe astenersi da qualsiasi “tentativo di elaborare una strategia di ripresa al di fuori del metodo comunitario e ricorrendo a mezzi intergovernativi”.
Il “massiccio pacchetto di misure di ripresa”, che i deputati hanno già chiesto nella recente risoluzione di aprile, deve durare abbastanza a lungo per affrontare il “previsto impatto profondo e duraturo dell’attuale crisi”. I deputati chiedono inoltre che il pacchetto di misure “trasformi le nostre economie” sostenendo le PMI e “aumenti le opportunita’ di lavoro e le competenze per mitigare l’impatto della crisi sui lavoratori, sui consumatori e sulle famiglie”.
I deputati chiedono di dare priorita’ agli investimenti sulla base del Green Deal e dell’Agenda digitale e insistono sulla creazione di un nuovo programma sanitario europeo a se’ stante.
I deputati ribadiscono la loro richiesta di introdurre nuove “risorse proprie” (le fonti di entrata dell’UE), in modo da evitare un ulteriore aumento dei contributi diretti degli Stati membri al bilancio UE per soddisfare le esigenze del QFP e del Fondo per la ripresa e la trasformazione.
Poiche’ il massimale delle entrate UE e’ espresso in RNL (Reddito Nazionale Lordo), che dovrebbe diminuire significativamente a causa della crisi, i deputati chiedono anche “un aumento immediato e permanente del massimale delle risorse proprie”.
Forza Italia ha votato sì: “La Recovery Initiative è una vittoria della linea del Partito Popolare Europeo, la grande famiglia europea della democrazia e della libertà di cui noi facciamo parte. Personalmente mi sono speso molto, e con me la delegazione di Forza Italia, per convincere i nostri amici del PPE e i nostri alleati in Europa ad arrivare a queste conclusioni, che sono positive e importanti per il nostro Paese”.
(da agenzie)
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