LA POLITICA DEGLI ANNUNCI ALLA LUNGA NON PAGHERA’
SICUREZZA, SCUOLA, FEDERALISMO NON SONO PRODOTTI DA VENDERE COME SPOT IN TV… SOTTO IL GREMBIULE NIENTE… LA CAMORRA CONTINUA A UCCIDERE…PER IL FEDERALISMO CI VORRANNO ALMENO OTTO ANNI… E I MORTI SUL LAVORO NON SONO UNA EMERGENZA?
Il governo mette la fiducia al maxiemendamento sulla scuola, si tratta della sesta volta. Piovono critiche dall’opposizione, che peraltro a suo tempo faceva la stessa cosa, quando governava Prodi. In nome del decisionismo viene ormai spesso scavalcato il dibattito parlamentare e chi governa non ama il confronto in aula, tutto è urgente.
Ma dietro a questa politica degli annunci, si celano vere riforme o semplici tappulli?
Questo si chiede il cittadino e su questo cerchiamo di ragionare insieme a voi. Partiamo pure da un tema spinoso, la scuola. Concordiamo con il segretario della Cisl, Bonanni, nel dire che le iniziative della Gelmini non sono certo definibili una “riforma della scuola” come vorrebbe far apparire una certa scuola di pensiero, ma piuttosto una semplice “manovra economica di riduzione delle spese”, richiesta da Tremonti.
Dietro il ritorno al 5 in condotta e al grembiule ( che peraltro condividiamo), non c’è purtroppo nulla: il ritorno al maestro unico è motivato solo dall’esigenza di “tagliare” 87.000 posti di lavoro, la filosofia giustificazionista di tale provvedimento è venuta solo successivamente.
La scorsa domenica il ministro Mariastella Gelmini era ospite di una seguita trasmissione televisiva su Canale 5: sinceramente sembrava di assistere a una di quelle trasmissioni pilotate di 40 anni fa, senza un contraddittorio. Studenti plaudenti, insegnanti felici, come se il mondo della scuola non fosse in subbuglio da tempo e si accingesse a uno sciopero generale che vede l’adesione di tutti i sindacati, confederali e autonomi.
Come la “riforma” della Gelmini prevede solo tagli, dall’altro lato ovvio che “i tagliati” facciano sciopero per difendere il proprio posto di lavoro.
Quello che diventa ridicolo è promettere che “nel 2012 ci saranno 7mila euro l’anno da assegnare ai docenti più bravi”, sia perchè nel 2012 sarà in scadenza l’attuale Governo e quindi è una promessa campata in aria, sia perchè non esistono nella scuola, come nella Pubblica Amministrazione, dei criteri per sancire chi siano i “più meritevoli”, salvo che non si intendano i “raccomandati” dal potere politico.
Poi la figura della Gelmini non è limpida per garantire “trasparenza”, ci spiace dirlo.
Una che è andata a dare l’esame di Stato a Catanzaro invece che presentarsi a Brescia, solo perchè in Calabria passava il 90% dei richiedenti, sa di “furbetta del quartierino”. Non solo, ha giustificato il fatto dicendo che la sua era una famiglia povera di agricoltori e lei non si poteva permettere di non passare l’esame… A parte che la madre insegnava, non credo fossero così poveri coloro che si potevano permettere di iscrivere la figlia a un istituto privato non statale per 5 anni di superiori. La Gelmini eccede nel ripetere che la scuola è uno stipendificio, ma non sono tali allora anche il Parlamento, le decine di migliaia di consulenti e portaborse politici, i nominati nei consigli di amministrazione di enti pubblici? E ci fermiamo qua…
Passiamo alla sicurezza: appena Maroni si arrampica sulla poltrona della conferenza stampa di Palazzo Chigi ( scalciando La Russa che voleva posarci anche lui mezza chiappa) per annunciare 100 arresti tra i camorristi ( una data storica… peccato che non li avessero arrestati tre mesi prima, visto che i nomi erano noti da tempo), passano due giorni e nella Casal Di Principe presidiata da 400 poliziotti e da 500 paracadutisti della Folgore venuti da fuori, la camorra ti cricca due persone in pieno giorno e in pieno centro. Ottima figura Maroni… degna delle precedenti.
Invece che un oscuro lavoro di “intelligence”, auspicato da tempo dagli esperti, con infiltrazioni negli ambienti malavitosi, si continua con la politica spettacolo e senza sostanza.
Finchè i cittadini saranno contenti di vedere i parà , andate avanti così, quando capiranno che non serve a una mazza fare le sfilate, ma occorre estirpare il male alle radici, saranno dolori, questione di tempo.
Intanto i clandestini aumentano e tutte le sere i Tg sono un bollettino di rapine, violenza, furti, stupri, esattamente come un anno fa. Nulla è cambiato.
Capitolo federalismo: sembra che sia stato già fatto, la Lega stappa pinot nelle osterie, peccato che sia solo una scatola vuota. Sono previsti due anni di attesa per emanare i decreti legislativi e altri 5 anni di periodo transitorio per l’entrata a regime.
Da qui a 8-10 anni, saranno cambiati altri due governi, chissà che fine farà , considerando che quando sarà il momento di definirne regole e contenuti, ci si accapiglierà per la ripartizione delle risorse.
Per non parlare dei poteri dei Comuni di imporre nuove tasse, di scopo o no, sempre altre tasse saranno, poche balle.
In questa politica dell’annuncio e delle “squadre di pronto intervento”, nessun accenno a un aumento degli stipendi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, nessun invio di ispettori per controllare la sicurezza sui posti di lavoro.
I morti sul lavoro in Italia da inizio anno sono circa 250, siamo al primo posto in Europa, da soli abbiamo gli stessi morti di altri 11 Paesi europei messi insieme… Ma nessuno al Governo pensa di predisporre una task force di intervento: persino nei cantieri appaltati dallo Stato e nelle opere gestite dai Comuni si lavora senza rispetto delle norme primarie di sicurezza, ma in questo caso si fa finta di nulla.
Forse il problema non fa audience sufficiente e quindi non è rilevante…
Forse qualcuno non ha ancora capito da dove sono arrivati i voti popolari che hanno permesso al Centrodestra di vincere le elezioni… Non dai salotti buoni, ma da quei ceti popolari che vorrebbero anche vedere tutelata la vita propria e dei loro familiari sul posto di lavoro.
Sveglia centrodestra, prima che sia troppo tardi.
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