LA VERGOGNA DELLE MASCHERINE A PREZZI GONFIATI: CONTROLLI A RAFFICA DELLE FORZE DELL’ORDINE, FIOCCANO LE DENUNCE
COMMERCIO DI MASCHERINE ARTIGIANALI NON CONFORMI, PREZZI ESORBITANTI ANCHE IN FARMACIE, SEQUESTRI E DENUNCE IN TUTTA ITALIA, PUGNO DURO VERSO GLI SPECULATORI
C’è chi approfitta dell’emergenza del coronavirus per fare cassa e per aumentare i prezzi dei dispositivi di protezione individuale come le mascherine che nelle ultime settimane sono diventate introvabili.
La Guardia di Finanza, che sta facendo controlli a tappeto in tutta Italia, ha sequestrato, al posto di confine con la Svizzera a Ponte Chiasso (Como), 120 mascherine e 840mila guanti monouso diretti in territorio elvetico in violazione delle recenti norme che ne vietano l’esportazione senza autorizzazione.
La merce adesso verrà consegnata alle strutture sanitarie della Lombardia, in sofferenza da settimane
Mascherine “artigianali” a Roma
A Roma una sartoria nel quartiere Portuense, approfittando dell’emergenza sanitaria, aveva intercettato un fiorente business, quello della produzione “artigianale” di mascherine, pronte a essere messe in commercio, nonostante non fossero conformi alla normativa comunitaria e nazionale poichè sprovviste del marchio di qualità CE. Per il titolare l’accusa è di frode in commercio.
Nel retrobottega di una farmacia, sita nella zona di Guidonia Montecelio, sempre a Roma, i finanzieri hanno trovato e sequestrato 228 dispositivi di protezione personale venduti a 35 euro l’uno.
Controlli anche in Sicilia e in Puglia: a Lentini (Siracusa), è stato denunciato l’amministratore di una società che ha venduto alcune mascherine applicando «ricarichi eccessivi» mentre a Mascali (Catania) rinvenute mascherine chirurgiche non sicure. Nelle province di Bari e Bat sequestrati oltre 5.300 articoli sanitari, mascherine, detergenti e guanti in lattice in nove rivenditori, ferramenta, negozi di detersivi e farmacie. Anche in questo caso rincari eccessivi ed etichette non a norma.
A Palermo, invece, in un distributore di merendine all’interno di due ospedali palermitani (ed è questo il paradosso) erano state messe in vendita delle mascherine al costo di 10 euro. Immediato l’intervento della Guardia di Finanza. A Milano, infine, diversi i venditori abusivi di mascherine nella piazza di fronte la stazione Centrale, come documentato da Open.
(da Open)
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