L’AGGRESSORE DELLA RAGAZZA ISRAELIANA ALLA STAZIONE TERMINI E’ UN GIOVANE POLACCO
LE TELECAMERE HANNO RICOSTRUITO IL TRAGITTO DELL’UOMO (NON ANCORA FERMATO)… IGNOTI I MOTIVI DELL’AGGRESSIONE … IL VIMINALE NON HA ANCORA SPIEGATO COME SIA POSSIBILE CHE NELLA PRINCIPALE STAZIONE ITALIANA UN CRIMINALE POSSA AGIRE INDISTURBATO E POI ANDARSENE TRANQUILLAMENTE
Spunta un secondo video. Un’altra telecamera di sicurezza della stazione Termini riprende l’aggressore e stavolta il volto è pienamente riconoscibile. L’uomo, un giovane vestito completamente di nero, fa avanti e indietro di fronte all’ingresso dello scalo che affaccia su piazza dei Cinquecento con una busta blu di plastica.
È appena sceso dal bus della linea 714 che lo ha portato dall’Eur in centro e si guarda attorno. Mentre il volto viene inquadrato in primo piano, si accende una sigaretta. L’uomo deve ancora incrociare Abigail Dresner, la 24enne israeliana che accoltellerà per tre volte da lì a qualche minuto all’interno della stazione. Secondo le prime informazioni che circolano in ambienti investigativi, si tratterebbe di un polacco. Forse un senzatetto.
Il percorso dell’aggressore di Termini
Gli investigatori hanno ricostruito l’intero tragitto dell’aggressore e hanno in mano anche il suo identikit, una descrizione accurata a cui in queste ore i pm cercano di abbinare anche un nome e un cognome. È stato grazie alle telecamere di sicurezza piazzate a ogni angolo della stazione Termini che la polizia ha scoperto che il ricercato è arrivato in piazza dei Cinquecento dopo le 21,30 a bordo di un autobus, il numero 714. Si tratta di un torpedone di ultima generazione, uno di quelli che hanno in dotazione un servizio di videosorveglianza.
Così dalle immagini interne al bus, già in mano alla procura di Roma, è stato possibile ricostruire l’intero percorso del killer, un viaggio di oltre 12 chilometri che ha portato il ricercato verso la vittima. Mancava oltre un’ora all’agguato, quando quell’uomo sulla quarantina è salito a bordo del bus che era ancora parcheggiato al capolinea, in piazzale Pier Luigi Nervi, davanti il palazzetto dello sport dell’Eur, un luogo che l’aggressore potrebbe aver raggiunto anche con un altro autobus, visto che la polizia ha sequestrato anche le immagini catturate dalle telecamere di sicurezza installate in un’altra vettura. Quel che certo è che una volta a bordo del 714, destinazione Termini, l’uomo non ha infastidito nessuno né ha richiamato l’attenzione dell’autista che, ascoltato dagli investigatori, ha detto che si è trattato di un passeggero come tanti, di un volto che non gli è restato impresso.
L’incontro con la vittima in piazzale dei Cinquecento
L’aggressore ha viaggiato a bordo del bus per circa un’ora, fino alle 21,30, quando ha raggiunto l’ultima fermata, piazzale dei Cinquecento. È qui che pochi istanti dopo il suo arrivo l’uomo ha incrociato la turista israeliana. “Non lo avevo mai visto prima”, ha detto Abigail ai poliziotti. La vittima non avrebbe fatto caso a quell’uomo vestito in abiti scuri. Non si è accorta che lui ha iniziato a seguirla, senza curarsi delle numerose telecamere che inquadravano ogni suo spostamento.
L’uomo l’ha pedinata fino all’interno della stazione Termini, dove la vittima, che sarebbe dovuta ripartire l’indomani dopo aver trascorso alcuni giorni nella Capitale in compagnia di un’amica, voleva comprare i biglietti del treno per l’aeroporto di Fiumicino. L’orologio delle videocamere di sorveglianza mostra le 21,45 mentre la giovane è alle prese con la biglietteria elettronica. A quel punto, l’uomo si è avvicinato a lei, estraendo dalla busta il coltello e pugnalandola due volte al petto. La vittima si è spostata, è caduta, si è rialzata e ha provato a scappare, prima di venire colpita nuovamente al petto. Poi l’aggressore si è girato dileguandosi tra la folla, sempre sotto l’occhio delle telecamere che hanno ripreso ogni istante dell’aggressione.
Indagine sui video dell’aggressione finiti su Facebook
Le immagini sono finite su Facebook neanche 24 ore dopo il tentato omicidio. Qualcuno ha filmato con il cellulare i monitor di servizio collegati con le telecamere di sicurezza e poi ha diffuso i video, due filmati, da 22 e 24 secondi, accompagnati dal commento “Benvenuti alla stazione Termini”. I due video da ieri pomeriggio sono stati rimossi e adesso gli investigatori indagano anche sul conto di chi li ha diffusi, carpendo i frame da uno dei due monitor interni alla stazione. D.S., le iniziali del profilo social della persona che ha diffuso le immagini, dice di aver frequentato l’università di Tor Vergata e di lavorare all’Ikea, di vivere a Terni ma di essere nato ad Ajaccio. E tra i suoi 215 amici figurano anche persone che siedono al vertice del ministero dei Trasporti.
Il mistero dei simboli ebraici sullo zainetto della vittima
A destare qualche interrogativo sul movente anche alcuni simboli ebraici sullo zainetto della vittima. La parola sarebbe “Shkedia”, che corrisponde a una marca di generi alimentari.
La madre della vittima: “Mia figlia vuole solo dimenticare”
“Mia figlia sta meglio ma non vuole parlare, è difficile rivivere quei momenti drammatici. Vuole solo dimenticare. Non le va neanche di vedere la televisione in camera”, ha detto la madre di Abigail subito dopo aver incontrato la figlia in ospedale, dove la ragazza ha ricevuto la visita anche del personale dell’ambasciata di Israele a Roma e del fidanzato, arrivato da Tel Aviv non appena saputo dell’aggressione. Ieri, nel reparto di chirurgia preventiva al primo piano del Policlinico Umberto I di Roma, c’erano anche diversi poliziotti che hanno rivolto alla ragazza alcune domande e hanno invitato i cronisti ad allontanarsi: “È un momento delicato”. Forse perché il killer mancato ha le ore contate.
(da La Repubblica)
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