LAVITOLA PARLA, ORA BERLUSCONI RISCHIA GROSSO
VALTER LAVITOLA HA DECISO DI COLLABORARE CON I PM DI NAPOLI… PER IL CAVALIERE C’E’ IL RISCHIO DI NUOVE ACCUSE SUL FRONTE PANAMA
Da qualche giorno Valter Lavitola ha cambiato strategia, iniziando a collaborare con i pm di Napoli.
È stato lui stesso, tramite il suo nuovo legale (l’ex parlamentare Pdl Maurizio Paniz) a chiedere ai pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock di essere sentito.
Dell’inchiesta su Lavitola è rimasto aperto il filone che porta a Impregilo a Panama.
In particolare, ci sono alcune intercettazioni telefoniche in cui è lo stesso Silvio Berlusconi a parlare.
Il timore, per il Cav, è che l’apertura di questa “falla a sud” possa risultare in nuovi guai giudiziari.
In particolare, l’ipotesi è concorso in corruzione per gli affari di Impregilo a Panama.
Come scrive oggi La Stampa, la collaborazione di Lavitola consente alla procura di Napoli di scavare nel ruolo che Silvio Berlusconi ebbe negli affari inconfessabili di Lavitola,, così come sui suoi rapporti con Gianpi Tarantini (l’imprenditore pugliese che portava le escort a Palazzo Grazioli) e sulla reale portata della cosiddetta “operazione libertà ” (che potrebbe aver coinvolto nella compravendita di senatori nel 2006-2008 anche altri oltre a Sergio De Gregorio).
È da Panama, però, che il Cavaliere teme la maggiori grane. Il 2 agosto 2011 l’ex premier telefonò al presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini.
“Ciao Silvio, tutto bene?”. “No bene, no, sto proprio male ma comunque andiamo avanti. Senti una cosa, ti telefono perchè mi chiamano da Panana e dicono che devo contattare i vertici di Impregilo e dire che sulla questione ospedali dovete trovare l’accordo con Panama altrimenti il presidente Martinelli rilascerà alle 19:30 di questa sera ora panamense una dichiarazione per bloccare l’opera di Impregilo sullo stretto, con un grave tracollo pensano conseguente per Impregilo in Borsa. Ti passo l’informazione come me l’ha lasciata scritta Lavitola, amico del presidente di Panama… Ho fatto l’ambasciatore che non porta pena”.
(da “Huffingtonpost”)
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