LEGA BEGA CONTINUA, CALDEROLI ACCUSA BOSSI: “HA VIOLATO LE REGOLE REVOCANDO DUE ESPULSIONI”
ASILO CARROCCIO: IL SENATUR AVREBBE FATTO RIENTRARE TREMOLADA E DESIDERATI SENZA CHIEDERE IL PERMESSO
“Per quello che si può apprendere dalle agenzie di stampa, la procedura seguita appare in contrasto con quanto previsto dal regolamento federale della Lega Nord”. E’ quanto dichiara Roberto Calderoli, responsabile organizzativo federale del Carroccio, in merito alla revoca delle espulsioni di Flavio Tremolada e Marco Desiderati disposta da Umberto Bossi.
“E’ curioso che pur essendo stato presente fino a ieri in segretaria federale di via Bellerio debba apprendere dalle agenzie di stampa notizie che dovrebbero invece essere competenza del nostro ufficio”, scrive Calderoli in una nota.
“Ferma restando la facoltà in capo al presidente federale dei ricorsi contro provvedimenti sanzionatori a carico di soci militanti con più di 20 anni di anzianità di militanza, per quello che si può apprendere dalle agenzie di stampa la procedura seguita appare in contrasto con quanto previsto dal regolamento federale della Lega Nord”, conclude la nota.
Umberto Bossi ha inviato una lettera in cui comunica il reintegro nella Lega Nord ai due esponenti espulsi a metà maggio dal Comitato di disciplina e garanzia del movimento per diversi commenti critici nei confronti della leadership di Roberto Maroni.
L’ex parlamentare Marco Desiderati e l’ex assessore comunale a Lesmo (Monza e Brianza) Flavio Tremolada hanno ricevuto la raccomandata firmata dal presidente federale.
In quanto militanti con almeno vent’anni di anzianità , i due avevano fatto ricorso a Bossi contro il provvedimento, deciso sull’onda del ‘giro di vite’ interno al movimento avviato dopo le contestazioni al raduno di Pontida.
Ma fonti qualificate vicine alla segreteria federale sollevano dubbi sulla procedura utilizzata da Desiderati e Tremolada, i quali – si fa notare – avrebbero dovuto fare appello “prima al comitato e poi in un secondo momento a Bossi”.
Ormai la Lega sembra riesca a conquistare spazio sui media più per vicende disciplinari che per atti politici.
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