L’ESERCITO DEI MILLE CONSULENTI DI ALEMANNO: IL COMUNE DI ROMA SPENDE COSI’ 20 MILIONI
E PER VERIFICARNE L’OPERATO COSA C’E’ DI MEGLIO DI NOMINARE ALTRI DUE ESTERNI?… DAI RILEVATORI DI NUMERI AGLI ESPERTI DI TRAFFICO
Non bastavano 19mila dipendenti, 6mila funzionari e 280 dirigenti superpagati per mandare avanti il pachiderma amministrativo del Comune di Roma.
Nonostante un esercito tanto nutrito il Campidoglio di Gianni Alemanno ha spalancato le porte alla carica dei consulenti: 1.020 negli ultimi due anni, costati alle tasche dei contribuenti 20,7 milioni di euro.
A dispetto del debito, del bilancio approvato con dieci mesi di ritardo e dei tagli ai servizi sociali, il Comune di Roma non ha avuto problemi a foraggiare la platea dei collaboratori.
Una prassi tanto diffusa in Campidoglio da coinvolgere persino l’ufficio incaricato di verificare la congruità dei compensi assegnati agli esterni.
Proprio l’Organismo indipendente di valutazione, istituito nel 2010 da Alemanno e presieduto dal direttore generale del Comune, Liborio Iudicello, è guidato da due consulenti con una pluriennale esperienza nella pubblica amministrazione, Livio Barnabò e Francesco Verbaro, ai quali il Campidoglio ha riconosciuto un compenso di 40mila euro.
La loro storia è solo una goccia nel mare.
I casi clamorosi non mancano.
Uno di questi è Alexander Marco Andrew Sciarra. Nato a Londra il 21 febbraio 1973, Sciarra ha ottenuto un primo incarico dall’aprile al dicembre 2010 con un compenso di 49.959.
Il suo compito – si legge nella determinazione dirigenziale 293 del 31 marzo 2010 – era “lo studio delle nuove attività istituzionali di cui sarà investita l’Assemblea Capitolina (in virtù dell’attuazione della legge per Roma Capitale)”.
La Giunta Alemanno ha giustificato l’assegnazione diretta adducendo la complessità dell’incarico e le “non comuni competenze” di Sciarra nel settore oggetto della consulenza. In realtà , scorrendo il curriculum allegato alla determinazione, l’uomo “ha conseguito una laurea in scienze della comunicazione all’università Lumsa, un master in geopolitica e sicurezza globale all’università La Sapienza e un diploma di liceo linguistico con buona conoscenza di lingua inglese e spagnola”.
Tante competenze gli hanno comunque assicurato il rinnovo della consulenza prima per tutto il 2011 e poi anche per il 2012.
La determinazione dirigenziale RQ/14336/2012 dell’Ufficio dell’Assemblea capitolina rivela che l’ammontare pagato a Sciarra per il solo mese di dicembre 2012 è pari a 5.596,25 euro.
A diretto supporto delle funzioni attribuite al sindaco è invece Giancarlo Del Sole che dopo un incarico da 20mila euro nel 2010, ne ha firmato un altro da 40mila per l’anno seguente, ed è stato inserito nel Comitato tecnico del piano strategico per la mobilità sostenibile.
L’elenco è lungo, i tariffari oltre le medie di mercato e i giustificativi alle voci di spesa disparati.
Si parte dai membri delle commissioni di vigilanza dei parcheggi pubblici che dal dipartimento Mobilità e Trasporti ricevono in media 3mila euro ciascuno, agli incarichi di rilevazione dei numeri civici nell’ambito delle indagini statistiche sulla toponomastica del Comune di Roma.
Incarichi che possono valere anche 7mila euro l’anno.
Cifre più rotonde girano nell’ufficio del “Commissario delegato all’emergenza traffico e mobilità “, carica che la presidenza del Consiglio assegna al sindaco di Roma.
A supporto della struttura ci sono 7 consulenti che costano 283.680 euro.
Tra loro il magistrato amministrativo Giuseppe Rotondo, che ha ricevuto in qualità di “esperto” 40mila euro nel 2010 e altrettanti nel 2011, e Andrea Benedetto, che ha invece ottenuto dall’amministrazione due contratti annuali da 50mila euro ciascuno.
Tanti soldi li ha spesi anche il Dipartimento Patrimonio che per una consulenza trimestrale “sull’evoluzione del sistema di gestione del database patrimoniale” (dicembre 2010 – marzo 2011) ha riconosciuto a Sandro Incurvati 61.800 euro.
E poi ancora denari per periti, architetti, avvocati, ricercatori, geometri, insegnanti, linguisti, sedicenti esperti di comunicazione e strategie finanziarie.
Tutti con competenze che nessuno dei 25mila dipendenti del Campidoglio possiede. Possibile?
Daniele Autieri
(da “La Repubblica“)
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