L’EUROPARLAMENTO VUOLE INVITARE LA PATRIOTA EUROPEA CAROLA
AUDIZIONE A BRUXELLES SULLE VIOLAZIONI DELLE LIBERTA’ CIVILI… UN MANAGER TEDESCO CHE L’HA SOSTENUTA SUI SOCIAL MINACCIATO DI MORTE DA GRUPPI NEONAZISTI
Il Parlamento europeo vuole conoscere dalla voce di Carola Rackete, la capitana della nave Sea Watch che ha deciso di forzare il blocco al porto di Lampedusa per salvare i migranti, se ci sono state violazioni delle libertà civili.
Fonti parlamentari del Ppe spiegano che durante la riunione dei coordinatori dei gruppi in commissione che si è tenuta ieri, i rappresentanti del gruppo della Sinistra unitaria della Gue hanno avanzato la richiesta di audire la capitana della Sea Watch 3.
A livello di coordinatori la richiesta sarebbe stata accolta, ma non ancora formalizzata dalla commissione, che dovrebbe prendere una decisione probabilmente l’ultima settimana di luglio dopo la seduta plenaria di Strasburgo.
Oggi intanto è stata depositata la denuncia per diffamazione e istigazione a delinquere alla Procura di Roma contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini, da parte della capitana della Sea Watch3, che chiede il sequestro preventivo degli account Facebook e Twitter del titolare del Viminale, da dove sono partiti quelli che nella denuncia vengono definiti “messaggi d’odio”.
Un’ondata di violenza verbale che non si ferma: l’amministratore delegato della Siemens, Joe Kaeser, ha ricevuto minacce di morte con una mail proveniente da “adolf.hitler@nsdap.de”, chiaramente proveniente da ambienti di estrema destra. Kaeser aveva postato dei tweet durante la vicenda della Sea watch a sostegno della comandante Carola Rackete.
La procura della Repubblica ha aperto una indagine, senza rilasciare ulteriori informazioni sulla mail minatoria oltre al fatto che in essa il manager sarebbe stato identificato come “il prossimo Luebcke”, l’amministratore locale della Cdu assassinato a inizio giugno da un neonazista in Germania.
L’indirizzo da cui è arrivata la mail minatoria è noto alle autorità di sicurezza tedesche: già a marzo era stato usato per inviare una minaccia a un politico. Il server di posta potrebbe trovarsi all’estero.
(da agenzie)
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