L’IRA DI BERLUSCONI: “MI VOGLIONO UMILIARE, COSI’ SALTA TUTTO”
“QUESTI VOGLIONO FERMI REVOCARE I SERVIZI SOCIALI E SPEDIRMI IN CARCERE”
“Altro che grazia, questi vogliono farmi revocare i servizi sociali e spedirmi in carcere”. Un Berlusconi furioso rientra ad Arcore dopo la mattinata passata con i malati di Alzheimer mentre fioccano pessime notizie dagli uffici giudiziari di Milano e Napoli.
Si sente ferito e umiliato. Impedito anche di parlare, «quando ci vuole ci vuole, mi hanno provocato» ripete con i pochi fedelissimi che ammette a tiro di voce e di parola. Si riferisce allo sfogo avuto giovedì a Napoli, in aula come testimone, con il presidente Giovanna Ceppaluni.
«Hanno insistito per farmi testimoniare a tutti i costi mentre io sono imputato in un procedimento connesso, mi hanno fatto aspettare un’ora e mezzo in una stanzina, mi hanno tempestato di domande per oltre un’ora e hanno anche fatto ascoltare quelle intercettazioni che non erano ammissibili…».
Uno sfogo lunghissimo, amaro, sconfortato, perchè «non si tratta così un ex premier che sta collaborando in modo serio e responsabile al percorso delle riforme».
Ecco, già , le riforme. L’argomento in sè, nei suoi dettagli, non ha mai appassionato Berlusconi che pure ne ha sempre rivendicato la necessità e l’urgenza per dare una svolta al Paese.
Ma cosa succederebbe se Berlusconi dovesse decidere di sfilarsi dal patto con Renzi e il Pd?
Ipotesi del terzo tipo che tra una botta d’ira, un moto di rabbia e silenzi di depressione s’affaccia però qua e là .
Certo, la disponibilità di Grillo apre a maggioranze variabili e potrebbe rendere la collaborazione di Forza Italia non più indispensabile e quindi costringere Berlusconi a restare in qualche modo a quel tavolo.
In ogni caso questo uno-due giudiziario non ci voleva proprio. E complica le cose. Il professor Coppi e il fedelissimo Ghedini passano le giornate a tranquillizzare l’illustre cliente.
C’è molta attesa per lunedì quando la procura di Napoli ascolterà la trascrizione dell’udienza e deciderà se aprire un fascicolo per oltraggio (art.342 cp) e trasmettere la segnalazione all’Uepe, l’ufficio che deve valutare il suo percorso di affidato ai servizi sociali.
Si ragiona sul confine sottile che tra i divieti c’è quello di non aggredire singoli magistrati con ingiurie e offese.
E che in questo caso Berlusconi, che si sente un perseguitato della giustizia, ha espresso il suo giudizio generale sulla magistratura. «Aggiungendo anche che rispetta le istituzioni».
Gli spiegano che il verdetto dell’Appello Ruby così ravvicinato (18 luglio) non è nè un bene nè un male.
«È un percorso normale», nessuna persecuzione. Certo non sarebbe male allungare il voto in aula al Senato sulle riforme fino al 18. Perchè, ed è veramente l’ultima speranza per Berlusconi, gli avvocati sono «sommessamente» convinti di poter avere quel giorno una bella sorpresa. Non grazie ad una carta segreta. O una legge ad personam. Ma in nome del diritto.
L’ex Cavaliere non s’illude. Gli avvocati però gli hanno spiegato con calma e pazienza cosa hanno scritto a metà marzo le Sezioni Unite della Cassazione, massimo organo giurisdizionale.
Giudicando su una storie di presunte mazzette promesse in Puglia, gli ermellini si sono per la prima volta pronunciati sull’applicazione della legge Severino che ha distinto tra il reato di concussione (12 anni) e quello di induzione indebita a dare o promettere altre utilità (8 anni).
Berlusconi, nel processo Ruby, è stato condannato per concussione (la procura aveva contestato la induzione indebita).
Ma secondo i principi fissati dalle Sezioni Unite, potrebbe essere difficile ravvisare la concussione nelle telefonate di Berlusconi visto che «non c’è stata minaccia seria» nei confronti dei poliziotti (le Sezioni Unite parlano di «concusso con le spalle al muro»). E non ci sono stati neppure «indebiti vantaggi» per quegli stessi poliziotti.
Ecco, si tratta di vedere come la Corte d’Appello vorrà tener di conto di questa sentenza.
Potrebbe derivarne, ad esempio, una condanna più leggera.
Non un granchè per tenere buono Berlusconi. Ma in fondo si tratta di aspettare il 18 luglio.
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