L’ISS CONFERMA L’EFFETTO EUROPEI: “L’ITALIA CAMPIONE D’EUROPA HA SPINTO I CONTAGI”
AUMENTO DELL’INCIDENZA NEI MASCHI DI ETA’ COMPRESA TRA I 10 E I 39 ANNI
Gli assembramenti, le feste, i bagordi dovuti agli Europei hanno davvero causato un’impennata dei contagi?
L’Istituto Superiore di Sanità prova a fornire una risposta, a qualche settimana dalla conclusione degli Euro 2020. Secondo i dati riportati, pare che a luglio si sia registrato un aumento di casi tra gli uomini rispetto a quelli tra le donne nelle fascia di età tra i 20 e i 39 anni. La crescita inizia una decina di giorni dopo la prima partita giocata dall’Italia.
“Nella figura è riportata l’incidenza settimanale per 100.000 abitanti per ciascuna fascia d’età, considerando solo gli under 40, per sesso a partire da inizio giugno – si legge sotto al grafico riportato su Twitter dal giornalista Lorenzo Ruffino -. Da fine giugno si è osservato un aumento dell’incidenza settimanale sia per i maschi sia per le femmine nelle quattro fasce d’età considerate. A partire da fine giugno l’incidenza nei maschi di età compresa tra i 10 e i 39 anni risulta essere sempre maggiore rispetto a quella osservata nelle femmine. Verosimilmente questo cambiamento può essere dovuto a cambiamenti comportamentali transitori (es. feste e assembramenti per gli europei di calcio Euro 2020)”.
L’Iss ha pubblicato dei dati aggiornati anche sulla diffusione della variante Delta. Dal comunicato stampa si apprende che in Italia al 20 luglio scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante Delta’ di SARS-CoV-2 era del 94,8%, in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno, con valori oscillanti tra le singole regioni tra l’80% e il 100%.
Alla stessa data, la variante‘Alfa’ aveva una prevalenza pari al 3,2% (con un range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante ‘brasiliana’ è all’1,4% (0-16,7%). La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. L’indagine integra le attività di monitoraggio di routine, e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione.
“La rapida diffusione della variante Delta, ormai predominante, è un dato atteso e coerente con i dati europei, che deve essere monitorato con grande attenzione – afferma il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che questo garantisce la migliore protezione”.
(da agenzie)
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