MONTI: “GUIDERO’ CHI ACCOGLIE LA MIA AGENDA, SIAMO FUORI DALL’EMERGENZA SENZA GLI AIUTI, IN EUROPA A TESTA ALTA”
“BERLUSCONI? FATICO A SEGUIRE LA LINEARITA’ DEL SUO PENSIERO”… “SE TOGLIAMO L’IMU L’ANNO DOPO SARA’ RADDOPPIATA”… “NON SI SVENDE IL PAESE PER FARSI ELEGGERE”
«La libertà di informazione è un elemento essenziale della vita civile e politica di un Paese». Comincia così la conferenza stampa di fine anno del premier Mario Monti.
«Emergenza finanziaria finita»
«Mi ero presentato qui con diversi dei miei colleghi il 4 dicembre 2011 a pochi giorni dell’insediamento – ha spiegato Monti- avevamo illustrato provvedimenti presi dal cdm e avevamo rappresentato il quadro periglioso nel quale si trovava il paese. Dopo un anno di lavoro posso dire che l’emergenza finanziaria è superata, gli italiani possono di nuovo essere cittadini d’Europa a testa alta. Non abbiamo usato la strettoia degli aiuti dell’Ue e del Fondo Monetario».
«Un grazie speciale a Napolitano»
Il premier ha quindi rivolto un ringraziamento speciale al Capo dello Stato: «A nome del governo e mio personale, al termine di quest’anno di lavoro intenso, devo ringraziare Napolitano. È stata una sua intuizione all’origine di questo governo, ed in tutti i passaggi difficili è sempre stato prodigo di discreti ed illuminanti consigli».
«Governo sempre ispirato all’imparzialità »
«Con Alfano, Bersani, Casini, con ciascuno dei tre – ha poi precisato il presidente del Consiglio – ho avuto un rapporto personale franco, schietto, basato sulla cordialità ed è stato nostro comune intento lavorare per il bene del paese. Sempre un governo, ed in particolare uno come il nostro, è tenuto a grande rispetto verso le forze politiche ed il Parlamento». Monti ha così «respinto in modo netto» le espressioni del leader del Pdl, Angelino Alfano secondo cui il governo sarebbe stato «cedevole verso una delle parti, il Pd». Un’affermazione che Monti ha giudicato «grave». «Il nostro governo dal primo all’ultimo giorno – ha spiegato – si è ispirato doverosamente all’imparzialità ».
«Quella di Alfano è stata una vera e propria sfiducia»
«Ho espresso il desiderio nostro di lavorare non solo per mettere in sicurezza l’economia ma per instaurare un clima di fiducia reciproca tra politica e cittadini. Questo atteggiamento di rispetto verso il Parlamento e le forze politiche ha sempre caratterizzato il nostro comportamento». «Nessuno – ha proseguito Monti – deve essere quindi sorpreso se il 7 dicembre, avendo visto l’intervento del segretario del Pdl Angelino Alfano, ne abbiamo tratto le conseguenze. Per noi le parole pesano, nella vita umana, civile, e credo che le parole del Parlamento debbano pesare ancora di più. Di questo devono essere coscienti coloro che pronunciano le parole e coloro che le ascoltano».
«Berlusconi? Fatico a seguire la linearità del suo pensiero»
Poi una frecciata a Berlusconi. «Faccio fatica a seguire la linearità del suo pensiero. Verso di lui – ha precisato Monti – esprimo una parola di gratitudine e di sbigottimento». «Togliere l’Imu? Una proposta bellissima e piena di attrattiva popolare», ha spiegato ironicamente il Professore. «È bellissimo e allora io direi anche ridurre le tasse o reintrodure il concetto che le tasse significa mettere le mani nelle tasche degli italiani. Ma se si farà senza altre grandissime operazioni di politica economica, chi verrà al governo un anno dopo – e non dico dopo cinque anni – dovrà mettere l’Imu doppia. Non bisogna svendere il futuro del Paese solo per farsi rieleggere. Compiacere i gruppi di interesse per acquisire consensi elettorali è la peggiore forma di voto di scambio».
«Da me leggi ad nationem e non ad personam»
Parlando di quanto fatto dall’esecutivo in questo anno in materia di giustizia, Monti ha spiegato che il governo ha fatto «tanta fatica» con la legge anti-corruzione «per la presenza di forti resistenze» in Parlamento. E ancora una stoccata al Cavaliere: «Credo siano meglio leggi ad nationem e non ad personam».
«La Cgil frena le riforme necessarie per rilanciare la crescita»
Monti critica poi apertamente il sindacato di Susanna Camusso: «Per rilanciare la crescita servono riforme, alcune tutele previste dal mercato del lavoro erano giustificatissime in passato, ma oggi penalizzano i lavoratori e la Cgil svolge un’azione di freno perchè fatica ad evolvere. Per la crescita contano le condizioni macro, ma conta moltissimo ciò che avviene nel mercato del lavoro, nella produttività . Serve un gioco sinergico di imprenditori, sindacati, pubblici poteri, accomunati da un solo filo che prepara il futuro: la volontà di riforme».
«Non mi schiero con nessuno»
Nel finale il passaggio più atteso. Il premier ha parlato della necessità di superamento dell’asse sinistra-destra. «Finora è stato chiesto ai cittadini di schierarsi per qualcuno per schierarsi contro qualcun altro. Io non mi schiero con nessuno, vorrei che partiti e forze sociali si schierassero sulle idee», ha spiegato Monti sottolineando di «augurarsi» che «le idee, quelle che trovate nell’agenda possano essere condivise da una maggioranza». «Non parlerei mai di una discesa in politica semmai di una salita in politica, abbiamo bisogno di politica più elevata», ha poi aggiunto.
«La mia agenda è aperta a chi ci sta»
«Alle forze che manifesteranno adesione convinta e credibile all’ agenda Monti, sono pronto a dare il mio apprezzamento, incoraggiamento e, se richiesto, la mia guida, e sono pronto ad assumere un giorno, se le circostanze lo volessero, responsabilità che mi venissero affidate dal Parlamento».
«Vendola? È lui che ha detto no»
Tra le forze che sosterranno l’agenda Monti non ci sarà Sel. «La risposta l’ha data lo stesso Vendola ieri. E’ diritto di Vendola chiedere a Bersani di prendere le distanze dall’Agenda Monti, è diritto di Bersani riflettere se aderire”, ha detto lo stesso Mario Monti. Che ha aggiunto: «Sui temi del lavoro è Vendola il conservatore». Alla domanda su quali possano essere i confini dello schieramento a sostegno dell’Agenda Monti, in particolare tra Vendola e Bersani, il premier ha dunque risposto: «Il presidente Vendola è sempre una persona che si ascolta e si legge con interesse, ha detto di me che sono un liberale conservatore. Liberale sì, conservatore credo sia lui sotto molto profili: non nell’aspetto che lo connota e positivamente per la cura dei temi ambientali, ma credo che per quanto riguarda i temi del lavoro le forze conservatrici siano altre». Insomma, «La risposta l’ha data Vendola ieri, quando ha chiesto, e non è la prima volta, a Bersani di prendere le distanze dall’agenda Monti. E’ diritto di Vendola chiederlo, è diritto di Bersani riflettere se aderire».
«Se i partiti volessero candidarmi a premier valuterò»
Monti ha infine premesso che comunque «non sarà candidato a un particolare collegio» essendo già senatore a vita. Ma «se una o più forze politiche , con una credibile adesione a questa agenda, manifestassero il proposito di candidarmi alla presidenza del Consiglio, allora valuterei la cosa. A nessuno – ha aggiunto – si può impedire di fare questo».
(da “La Stampa”)
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