NEONATO MUORE PER IPOTERMIA SU UN BARCHINO A LAMPEDUSA. IL SINDACO: “E’ UN BOLLETTINO DI GUERRA”
AVEVA 20 GIORNI E AVEVA NECESSITA’ DI CURE… IN DUE GIORNI OLTRE 600 ARRIVI SUI BARCHINI
Il corpo senza vita di un neonato di 20 giorni è stato trovato su una barca partita ieri dalla Tunisia e fatta approdare stanotte a Lampedusa, al molo Favarolo. Secondo quanto si apprende, il bambino aveva sofferto di disturbi respiratori e i genitori speravano di arrivare in Italia per farlo curare.
L’arresto cardiaco sarebbe stato provocato da uno stato di ipotermia. Con lui c’era la madre, una 19enne originaria della Costa d’Avorio, che ora è stata trasferita all’hotspot di contrada Imbriacola insieme ai compagni di traversata. Sul natante, che trasportava 37 migranti, c’erano anche due ustionati.
Nel corso dell’ispezione eseguita sul corpo del piccolo, il medico non ha riscontrato alcun segno esterno di violenza, ritenendo che il decesso sia avvenuto per ipotermia a causa delle condizioni di fragilità del bambino. La Procura di Agrigento, con il suo facente funzioni Salvatore Vella, ha disposto il nulla osta alla sepoltura del cadavere. Le salme trasportate alla camera mortuaria del cimitero di Lampedusa salgono così a cinque: due tunisini recuperati il 7 ottobre per i quali il consolato ha richiesto il Dna, due donne, fra cui quella che ha perso la vita ieri al Poliambulatorio a causa di un arresto cardiaco dovuto a ipotermia e, appunto, il neonato di 20 giorni.
Nelle scorse settimane, le bare di migranti in attesa di trasferimento sono arrivate a una dozzina. Firmati i nulla osta, si è proceduto al trasferimento con il traghetto a Porto Empedocle e la tumulazione nei cimiteri di Palma di Montechiaro, Raffadali, Favara e Joppolo Giancaxio.
“È un continuo ricevere chiamate da parte delle forze dell’ordine per informarmi che ci sono cadaveri. Mi sembra di assistere a un bollettino di guerra e ciò che mi preoccupa è che stia diventando una quotidianità. È duro lavorare in queste condizioni, innanzitutto umanamente e poi perché il nostro comune non può sopportare questo peso, anche per l’insufficienza di risorse umane, strumentali e finanziarie”, dichiara il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, che ha scritto al premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per chiedere un incontro urgente.
Intanto gli sbarchi sull’isola sono ripresi dopo diversi giorni di tregua dovuta alle cattive condizioni del meteo.
Centoquarantasette migranti hanno raggiunto la più grande delle Pelagie durante la notte, aggiungendosi ai 374 approdati ieri. In 28, tra cui 8 donne, tutti di origine subsahariana, sono stati bloccati dalla Guardia di Finanza presso Cala Francese, dove erano riusciti ad approdare autonomamente. Non c’è nessuna traccia dell’imbarcazione usata per la traversata.
Poco dopo al molo Favaloro dalla motovedetta della Capitaneria di porto sono sbarcati 51 migranti, tra cui 13 donne e 5 minori. Attorno all’una, invece, è arrivato il barchino a bordo del quale il neonato di 20 giorni ha perso la vita. Gli uomini della Guardia costiera hanno intercettato altre 31 persone a bordo di un’imbarcazione alla deriva, tra loro 17 donne e un minore. Dopo un primo triage sanitario sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola, dove le presenze sono di nuovo più di mille.
(da agenzie)
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