PROFUGHI A MULTEDO, LA GENOVA SOLIDALE INSORGE: ESPOSTO IN PREFETTURA CONTRO LE MINACCE RAZZISTE E UNA FESTA DI BENVENUTO
PER FORTUNA LA CITTA’ NON E’ RAPPRESENTATA DA UNA MINORANZA DI RAZZISTELLI SEMINATORI DI ODIO: E’ ORA CHE LA QUESTURA RIPRISTRINI LA LEGALITA’
Ancora fiaccole e un’altra processione: contro dodici richiedenti asilo. Non si ferma, la Multedo del no: anzi, si prepara a scendere di nuovo in piazza.
A un giorno dall’arrivo dei primi profughi, scortati da don Giacomo Martino nell’ex asilo Govone, il comitato non si dà pace e convoca, per martedì 24 ottobre, un’altra marcia nel quartiere.
Ma dopo gli insulti ai profughi decide di reagire compatto il mondo delle onlus dell’accoglienza: e si prepara, guidato dal Ceis, il Centro di solidarietà di Genova, a una doppia iniziativa: un incontro di benvenuto per non far sentire soli i migranti e don Martino in un quartiere ostile (“perchè Genova non può essere questa”, si indigna il presidente del Ceis Enrico Costa).
E un confronto pacifico con i residenti di Multedo, per raccontare loro le esperienze di integrazione che in altri centri come quelli di via Edera, via Venti Settembre, Coronata, Struppa e Campo Ligure, dopo l’iniziale resistenza dei cittadini, hanno funzionato senza problemi.
Intanto, il comitato Genova Solidale appena costituito – che riunisce diverse anime, Cgil, Logos e l’associazione per i diritti umani, ha presentato un esposto alla Prefettura: “Per segnalare atti di discriminazione nei confronti dei giovani profughi accolti presso l’ex asilo Govone di Multedo”.
Nel documento, a firma di Roberto Malini dell’organizzazione per i diritti umani EveryOne, membro del comitato nato con l’assemblea pubblica dell’altro ieri sera, vengono segnalati alla prefetta Fiamma Spena “atteggiamenti di razzismo e forme di intimidazione da parte di un gruppo di cittadini di Multedo”.
“Stiamo lavorando, con gli strumenti giuridici e civili, per dare loro supporto in un momento difficile – spiega Malini – in cui l’intolleranza fa la voce grossa oltre i limiti della civiltà e delle norme”.
Nell’esposto vengono riportate parola per parola “alcune delle espressioni pronunciate dal capannello di persone che si sono espresse contro i giovani migranti. – si legge – I ragazzi sono molto turbati da queste manifestazioni di rifiuto e manifesto sentimento di ostilità , che trascende la semplice avversione o antipatia, sfociando in odio verso le persone discriminate”.
Da qui, l’appello “affinchè l’autorità intervenga nei confronti dei facinorosi”.
Cosa che finora non ha fatto.
Si propone come inedito soggetto di mediazione il nuovo comitato Genova Solidale: Sulle ultime cronache da Multedo, Troccoli scuote la testa. “La situazione si è incarognita, si sta esagerando. Ma quando trovi un assessore leghista che va alle manifestazioni e alle fiaccolate di chi non vuole accogliere, e si esprime con frasi tipo quella di prendere le persone a calci nel sedere, vuol dire che c’è un problema. Dobbiamo ricordarci che la nostra città perde cittadini e si sta impoverendo, senza i migranti come farebbe? La gente deve capire che sono una risorsa, se no, belin, Genova muore”.
(da “La Repubblica”)
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