QUEI GUARDIANI DEL PALAZZO CHE VIGILERANNO ANCHE SULL’EXPO’
ALL SYSTEM SI CHIAMA FUORI: QUEL VARCO NON È NOSTRO, PRESIDIAMO GLI ALTRI SEI
Una “falla”, la definisce il premier Matteo Renzi.
Mentre il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, aggiunge “evidente”: “I sistemi di sicurezza hanno palesato una falla evidente”.
E tre cadaveri in un tribunale sono decisamente evidenti.
Ma dove fosse questa falla ancora non si sa. Nè di chi sia la responsabilità .
Chi gestisce la sicurezza nella cittadella giudiziaria milanese? Quella esterna, cioè gli ingressi, è competenza dei Comuni d’intesa con le Prefetture e può essere appaltato ad aziende private.
E di fatto a Milano l’amministrazione oggi guidata da Giuliano Pisapia ha assegnato la gestione della sicurezza attraverso un appalto pubblico a due società esterne: la All System e la Securpolice. La prima è la più importante.
Non solo perchè ha la vigilanza armata (la Securpolice gestisce la “guardiania non armata”) ma soprattutto perchè dei sette ingressi del Palazzo di Giustizia di Milano ne controlla ben sei.
Il contratto è stato sottoscritto dal Comune nel maggio 2010, quindi dalla giunta ancora guidata da Letizia Moratti, per un corrispettivo di 8,2 milioni di euro.
Il contratto è però stato aggiornato il 17 maggio 2013 a seguito di alcuni ricorsi al Tar che riguardavano la legittimità dell’affidamento.
Nel testo la Allsystem viene indicata come “ca pogruppo” insieme a una terza società : la Gf Protection.
Il contratto scade il 30 aprile prossimo e dovrebbe rinnovarsi per tacito accordo tra le parti. Del resto come non fidarsi: la società si è da poco aggiudicata anche l’appalto da 20 milioni di euro della sicurezza a Expo 2015 come capogruppo di una rete di imprese di vigilanza, tra cui compare anche la Ivri.
Il bando è stato assegnato due mesi, il 30 gennaio. Allsystem è operativa per lo più nel Nord-ovest, ha oltre 2.300 dipendenti che gestisce direttamente.
In via delle Forze Armate, presso la sede milanese, ieri nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni.
L’ufficio stampa ha però emesso un comunicato in cui “tiene a precisare quanto segue: dei 7 varchi complessivi di accesso al Tribunale, Allsystem ne presidia 6 e, per quanto si è potuto constatare fino a questo momento attraverso lo sviluppo delle immagini degli accessi che è ancora in corso, la persona imputata dei fatti ha avuto accesso dal varco di via Manara, ingresso riservato ai soli avvocati e magistrati, che non è presidiato e in carico alla Allsystem, ma di responsabilità di altra società ”.
Forse la Securepolice, che però può svolgere vigilanza esclusivamente agli ingressi non presidiati da metal detector?
Per cercare di fare chiarezza sulle responsabilità oggi a Palazzo Marino si riunirà una sorta di comitato convocato da Carmela Rozza, assessore ai lavori pubblici, competente dell’appalto per la vigilanza esterna dei palazzi di giustizia.
La competenza interna, invece, è disposta sulla base di provvedimenti che competono al procuratore generale presso la Corte d’appello.
I metal detector, invece, dipendono direttamente dal Viminale, non dal Comune e dal ministero della Giustizia.
Ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che era a Milano per un vertice proprio sulla sicurezza in Prefettura assieme al titolare del Viminale, Angelino Alfano, dopo aver incontrato i vertici degli uffici giudiziari del capoluogo lombardo, ha sintetizzato: “I sistemi di sicurezza tecnologici erano funzionanti ma le indagini dovranno chiarire, il sistema di sicurezza ha visto compiersi un insieme di errori gravi”.
A venti giorni esatti dall’inaugurazione di Expo, con norme antiterrorismo ferme in Parlamento ormai da mesi e tre cadaveri in un palazzo di giustizia.
Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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