RENZI AVANTI MA CUPERLO TIENE: PARTE LA CONTA IN CIRCOLI E FEDERAZIONI
NUOVO ALLARME SUL BOOM DELLE TESSERE
Un sms in piena Leopolda, domenica: «Matteo, abbiamo vinto noi nel circolo di Migliavacca». Maurizio Migliavacca è stato il capo della segreteria di Bersani, un carrarmato in fatto di organizzazione. E a cantare vittoria è un renziano della prima ora, Roberto Reggi.
La mappa ha ancora molte caselle vuote, ma arrivano alla spicciolata i risultati su chi vince nelle federazioni del Pd: è il primo test.
Renziani in testa nelle grandi città , più che soddisfatti di quello che succede in Sicilia, in Toscana, in Emilia.
Ma nel quartiere generale di Gianni Cuperlo, lo sfidante del superfavorito Matteo Renzi, in serata elaborano i primi dati: su 74 segretari provinciali, 45 sono cuperliani.
Insomma la partita è aperta
I dati affluiscono, insieme con le polemiche sulle tessere last minute. Ci sono boom di iscritti quasi dappertutto. Sospetti di tesseramenti gonfiati.
Roberto Morassut denuncia: «Questo congresso è una rincorsa delle tessere, non va bene. Non lo dico in difesa dell’uno o dell’altro candidato alle primarie nazionali, ma per lanciare un allarme: il Pd non può essere un partito ridotto a comitato elettorale e a cordate».
Ecco un lungo elenco di situazioni anomale: a Lecce, 4.700 iscritti nel 2012 e ora sono stata inviate dal nazionale 16 mila tessere, di cui 12 mila sarebbero già distribuite; a Caserta gli iscritti erano 5 mila e ora 13 mila tessere sono state richieste (bisognerà vedere quante saranno sottoscritte); a Catania è stato bloccato tutto per i ricorsi.
Ricorsi anche a Grosseto. Nel suo piccolo, pure Piacenza è in tilt: si è passati da 479 a 800 iscritti in una giornata sola.
In pratica domenica ben 384 piacentini hanno scoperto di volere diventare democratici.
Il renziano Reggi ha minimizzato; Paola De Micheli, lettiana, schierata con Cuperlo, ha detto invece che va fatta chiarezza e che saranno presentati una sfilza di ricorsi.
E intanto i renziani piazzano alcune bandierine e esultano in Toscana dove passano da 2 a 6 segretari provinciali: a Pistoia, a Siena (Niccolò Guicciardini, ex bersaniano, ha il 78%); Lucca, Empoli, Firenze città , Viareggio (dove però si va al ballottaggio).
Patrizio Mecacci, coordinatore della campagna di Cuperlo, non è d’accordo: «Per essere degli inseguitori le cose sono per noi confortanti».
Cita Bologna, dove ha vinto Raffaele Donini, che ha messo tutti d’accordo dai bersaniani ai renziani. A Genova, segretario è il cuperliano Alessandro Terrile. A Roma al ballottaggio in testa è Lionello Cosentino, vicino a Goffredo Bettini, che sfiderà Tommaso Giuntella, ex coordinatore del comitato Bersani e sostenuto tra gli altri dai “giovani turchi”, mentre a Torino in vantaggio al ballottaggio è Fabrizio Morri, ex senatore, fassiniano di ferro e quindi pro Renzi. A Milano avanti sempre in vista dello spareggio è Pietro Bussolati, renziano.
Poi c’è la Sicilia. Un capitolo a parte.
Il “caso Crisafulli” crea tensione. Crisafulli, eletto segretario a Enna, è in quota Cuperlo, benchè escluso dalle “liste pulite” alle politiche.
A Palermo è diventato segretario, Carmelo Miceli, un renziano, sponsorizzato da Davide Faraone. Miceli è avvocato di parte civile nel processo contro Matteo Messina Denaro, e per Faraone sono insensati i ricorsi che stanno agitando il partito.
Ad Agrigento ha vinto Giuseppe Zambuto, candidato unitario come il neo segretario di Caltanissetta, Giuseppe Gallè. A Trapani renziano in testa.
Cambio di mano anche a Napoli, dove Venanzio Carpentieri sindaco di Melito, renziano (ma anche l’area Cuperlo lo ha appoggiato) sta per diventare segretario provinciale al posto di Gino Cimmino, ricandidatosi e sconfitto.
C’è dappertutto voglia di cambiamento da un lato, dall’altro molti dirigenti locali sono passati sul carro del superfavorito Renzi.
A Monza ha la meglio il candidato di Pippo Civati.
A Roma altre tensioni per il tesseramento gonfiato e pioggia di ricorsi.
Giovanna Casadio
(“da “La Repubblica”)
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