RENZI BOCCIATO, NON SARA’ UN “GRANDE ELETTORE”: IL GRUPPO DEL PD SCEGLIE MONACI
IL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA REGIONALE TOSCANA BATTE 12 A 10 IL SINDACO DI FIRENZE DOPO UNA RIUNIONE DI 10 ORE
Non sarà Matteo Renzi uno dei tre delegati che dalla Toscana saranno inviati a Roma.
Il gruppo del Pd del consiglio regionale dopo dieci ore di discussione con toni anche molto aspri si è spaccato a metà : 10 hanno votato per Renzi ma 12 si sono schierati a favore di Alberto Monaci, il presidente dell’assemblea che, insieme a quello della giunta, Enrico Rossi era l’esponente “titolato” a partecipare all’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
La prassi vuole infatti che siano i due presidenti e un esponente della minoranza a formare la delegazione del consiglio regionale.
Ma per Renzi si stava discutendo da giorni la possibilità di fare un’eccezione e sarebbe stata l’unica rispetto a tutte le altre regioni d’Italia che in questi giorni hanno scelto i loro delegati.
La proposta, partita da Nicola Danti, era stata subito accolta con favore dal capogruppo del Pd in consiglio regionale Marco Ruggeri e dal segretario toscano Andrea Manciulli, neodeputato. Ma una corposa parte del gruppo si è messa contro: non piaceva l’idea di violare un patto istituzionale condiviso da tutte le Regioni per dare una visibilità particolare a Renzi.
E sembra che a Roma nè Franceschini nè Giacomelli gradissero la novità .
In Toscana il governatore Rossi si diceva favorevole a Renzi.
A patto che, aveva chiarito, “il gruppo lo votasse compattamente e che Renzi chiedesse al centrodestra di non indicare il suo nome sulla scheda”.
In più, il governatore aveva precisato che Monaci dovesse essere consultato prima di prendere la decisione.
Monaci è da qualche giorno in malattia, nessuno è riuscito a parlarci per telefono ma a metà pomeriggio è stato lui a farsi vivo con un sms dichiarandosi “disponibile ad andare a Roma”.
A quel punto le perplessità hanno preso il sopravvento e alla conta finale Renzi è andato sotto di due voti.
Andrà a Roma quindi Alberto Monaci, riconfermato alla guida dell’assemblea a metà mandato ma in rotta con gran parte del partito dopo la ribellione di Siena che portò alle dimissioni dell’ex sindaco Ceccuzzi per la mancata approvazione del bilancio comunale da parte di una pattuglia di monaciani.
E pensare che i gruppi dei Socialisti e dell’Italia dei Valori si erano già detti pronti a votare per Renzi.
Mauro Romanelli di Sel invece aveva chiesto che fosse indicata una donna.
Reagiscono male i renziani, a cui comunque il sindaco di Firenze chiede esplicitamente di attenersi alle indicazioni del gruppo del Pd domani in aula e di votare Rossi e Monaci.
Secondo Enzo Brogi la “bocciatura” di Renzi è “inversamente proporzionale alla grande maggioranza dei cittadini toscani”.
E da Roma il senatore Andrea Marcucci commenta così: “Il Pd della Toscana ha perso l’occasione, con la mancata indicazione di Renzi tra i grandi elettori, di essere sintonizzato con il proprio popolo. E’ stata fatta una scelta poco lungimirante che purtroppo privilegia la divisione e non l’unità , che guarda indietro e non avanti”.
Simona Poli
(da “La Repubblica“)
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