RESTANO TRE SOMARI E TRE BRIGANTI: LA LISTA DEI 20 SALVA GOVERNO NON ESISTE PIU’, TUTTI SI DISSOCIANO
IL “GRUPPO DI RESPONSABILITA'” DI APPOGGIO AL GOVERNO, ANNUNCIATO IERI DA NUCARA, FINISCE NEL RIDICOLO IN 24 ORE: I 5 UDC SI SMARCANO, L’MPA PURE, L’SVP SMENTISCE, PERSINO I DINIANI NON HANNO ANCORA DECISO….ALTRO CHE TEATRINO DELLA POLITICA , SIAMO ALLA FARSA
“I numeri ci sono” aveva assicurato Francesco Nucara ieri sera tra fuochi artificiali e suono di vuvuzelas.
Il leader Pri aveva garantito l’appoggio al governo Berlusconi, annunciando la costituzione di un “gruppo di responsabilità nazionale”: venti deputati senza macchie e senza paura, in grado di far ottenere la maggioranza dei voti in Parlamento anche senza l’appoggio dei finiani, garantendo dunque al premier la possibilità di andare avanti.
Nessun nome ufficiale, però: sui presunti appartenenti a questa “lista salva-governo” sono circolate parecchie indiscrezioni.
E il giorno dopo, alcuni parlamentari ci tengono a chiarire la propria posizione. «Con me nessuno dei parlamentari dell’Udc che esprimono dissenso dalla linea politica tenuta a Chianciano da Casini – afferma il segretario regionale dell’Udc Sicilia, Saverio Romano – ha mai pensato di aderire al Gruppo Nucara. Ogni attribuzione di intenzioni, di esodo dall’Udc è puramente arbitraria oltre che maliziosa: essendo impegnati in un confronto interno, attendiamo di verificare se è garantito lo spazio di discussione».
“L’Mpa non farà parte di nessun ‘gruppo di responsabilità nazionale’ alla Camera – dichiara poi Aurelio Misiti, deputato del Movimento per le autonomie – e voterà la fiducia ai 5 punti programmatici del Pdl solo a patto che ci sia un cambio di rotta sul Sud e la sicurezza”.
“Vedo che oggi sulla stampa ci confondono con chi è pronto ad appoggiare il governo a prescindere – aggiunge. – Non è così, noi sosterremo la maggioranza solo se saranno adottati provvedimenti concreti per rilanciare il Meridione e assicurare la sicurezza nel Sud. In ogni caso, non siamo disposti a fare nessun gruppo, stiamo bene dove siamo».
Anche Siegfried Brugger si tira fuori: «Tagliamo subito la testa al toro: alla Camera come al Senato la Svp non cambia linea, resta fuori dai blocchi e non entrerà in maggioranza» dice il presidente dei deputati Svp, anche a nome della collega senatrice Helga Thaler:
“Continueremo a votare i provvedimenti che riterremo condivisibili e a non votare quelli che non riterremo condivisibili. Ogni altra speculazione – conclude – è fuori luogo”.
Poco più tardi, arriva Daniela Melchiorre a smentire quello che definisce “l’arruolamento” dei tre Lib-Dem (gli altri sono il coordinatore del partito Italo Tanoni e il deputato pregiudicato Maurizio Grassano) nel nuovo gruppo del centrodestra.
“Noi siamo un piccolo partito – sostiene la presidente dei Liberal-democratici – ma abbiamo una nostra struttura e siamo abituati a prendere le decisioni in modo collegiale. Questo non è avvenuto e non abbiamo nemmeno riunito la direzione. Lo faremo nei prossimi giorni per esaminare la situazione. Allo stato attuale posso assicurare che nessun esponente della maggioranza ci ha contattati e che le voci su un nostro ‘arruolamento’ sono destituite di ogni fondamento”.
A questo punto mostra la corda quella che avrebbe dovuto essere una sorta di lista “salva governo” alla Camera per mettere al riparo il premier dopo i contrasti con i finiani e la formazione del gruppo Futuro e Libertà .
Resterebbero i sette che già votavano per il governo da tempo, ovvero i cinque di Noi Sud capitatanati da Scotti, Nucara e Pionati.
E resta l’ennesima figura da somari di una coalizione che sembra più impegnata a sparare palle mediatiche che a governare come gli ha chiesto gli italiani.
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