RONDA PADANA CONTRO SALVINI: CRESCONO I MALUMORI NELLA BASE DEL CARROCCIO DOPO LA ROTTURA CON SILVIO
BOSSI E MARONI LO ATTACCANO, A MILANO SI TEMONO DEFEZIONI SUL VOTO A PARISI….E LO SPIN DOCTOR MORISI ACCUSATO DAI GIORNALISTI DELLA PADANIA: “SI PRENDE 220.000 EURO L’ANNO E NOI A SPASSO”
La decisione di Matteo Salvini di rompere con Silvio Berlusconi sulle candidature di grandi città come Roma e Napoli ha inevitabilmente scosso dall’interno la Lega. Storicamente nel Carroccio i malumori non sono quasi mai usciti dalle quattro mura di via Bellerio, per cui appare sintomatico della gravità della situazione attuale, , il fatto che qualche borbottìo si sia sentito arrivare dalla base leghista.
Per esempio dai fedelissimi di Umberto Bossi, in primi per bocca di Roberto Maroni che ha detto: “non si vince facendo la guerra all’alleato”, e poi dalle parole dello stesso Senatur sulla Stampa, secondo il quale Salvini si sarebbe fatto condizionare dalla: “voglia di diventare il candidato premier del centrodestra. Matteo sbaglia – ha detto – ma è un ragazzo”.
Con Bossi la rottura è conclamata da tempo, da quando Salvini ha deciso di allargare il progetto leghista anche al sud, con il rischio secondo i militanti della prima ora di snaturare l’idea autonomista del 1984.
Il rischio – I timori di Bossi e Maroni non hanno solo una base ideologica, ma di mera politica reale.
I due sono sempre rimasti in contatto con l’alleato storico Berlusconi, senza di lui sono preoccupati che la Lega possa rimanere forza marginale, soprattutto se la rottura si dimostri col tempo insanabile, anche da un punto di vista umano.
In ballo ci sono partite importanti, vedi Milano, dove la Lega mantiene il suo core business.
Maroni avrebbe confidato ad alcuni big di Forza Italia e Ncd di temere ripercussioni sulla candidatura di Stefano Parisi: “Sono giorni che i nostri militanti ci fermano per strada e alle sezioni – avrebbe detto il presidente lombardo – e ci dicono che in questa situazione a votare per Parisi non ci vanno”.
La provocazione
Non ha proprio rasserenato gli animi il post su Facebook dello spin doctor di Matteo Salvini, Luca Morisi, che pochi giorni fa ha scritto: “Qualcuno pensa che la Lega sia ancora un cespuglietto solo nordista, minoritario, da tenere sotto il tacco regalandole ogni tanto qualche contentino. Poveretti!”.
Abbastanza per toccare nel profondo la sensibilità di bossiani e leghisti storici, così come qualche commentatore dimostra sotto il post di Morisi.
C’è chi spera che la Lega rimanga ancora un partito del Nord e Morisi ha risposto: “Allora ciao”.
I giornalisti della Padania, licenziati non hanno perso occasione per ricordare: “Noi a casa e la sua società che fattura 220mila euro l’anno dalla Lega. Una vergogna”.
(da “Libero”)
Leave a Reply