SALVINI HA GIA’ RIACCOLTO DALLA GERMANIA 1692 RICHIEDENTI ASILO CON I VOLI DI LINEA, MA NON VOLEVA CHE SI SAPESSE
E ORA LA POLEMICA CON BERLINO RENDE ANCORA PIU’ DIFFICILE LA TRATTATIVA CON LA TUNISIA
C’è un’intesa non scritta che mirava a consentire il rientro in Italia dei profughi fuggiti in Germania, senza alcun attrito tra i due Stati.
Finora per trasferire gli stranieri vengono sempre utilizzati gli aerei di linea e al momento dell’arrivo a Fiumicino è la polizia italiana a prelevarli per portarli nei centri di accoglienza.
Giungono a piccoli gruppi, massimo cinque o sei. Ma nelle ultime settimane, per cercare di razionalizzare l’uso delle scorte e organizzare al meglio il trasporto nei centri di accoglienza, era stato ipotizzato di usare i charter per il trasferimento di 25 stranieri per volta.
E infatti il volo concordato per giovedì 11 ottobre con arrivo nello scalo romano, prevedeva esattamente questa cifra e questa modalità .
Se la notizia non fosse filtrata tutto sarebbe filato liscio.
Il trattato di Dublino obbliga infatti lo Stato di primo ingresso a gestire il richiedente asilo fino al termine della procedura per l’eventuale riconoscimento dello status di rifugiato. E dunque se lo straniero viene rintracciato in un Paese diverso da quello che l’ha registrato per primo, deve essere riportato da dove è andato via
Finora tra Roma e Berlino c’è sempre stata collaborazione, anche per quanto riguarda le scadenze da rispettare. Quando il migrante viene fermato in Germania, ci sono due mesi di tempo per controllare l’identità e scoprire – attraverso la banca dati europea – da dove proviene e dunque formalizzare la richiesta di trasferimento.
A quel punto lo Stato di provenienza (nel caso specifico l’Italia) ha altri due mesi per effettuare i controlli e rispondere all’istanza. Se non lo fa, scatta una sorta di silenzio assenso e viene attivata la procedura per il trasporto.
Si tratta di persone che hanno chiesto asilo e dunque non possono essere tenute in stato di detenzione.
E infatti nei mesi scorsi è capitato spesso che molti di loro, alla vigilia del trasferimento in Italia, siano andati via dai centri di accoglienza tedeschi e siano diventati “irreperibili”. Anche per questo – nel corso dell’ultimo vertice europeo – le delegazioni tecniche di Roma e Berlino avevano valutato la possibilità di utilizzare i charter con un massimo di 25 persone a bordo.
In questo modo, si fa notare adesso, sarebbe stato più agevole organizzare sia la registrazione alla frontiera, sia il successivo trasporto nelle strutture di accoglienza. Luoghi dove i profughi rimangono sempre in stato di libertà e dai quali spesso si allontanano proprio perchè ritengono l’Italia un Paese di transito, una tappa obbligatoria prima di raggiungere i familiari che si trovano nel nord Europa.
Dopo le tensioni delle ultime ore, sembra davvero difficile che si riesca a raggiungere un’intesa per cooperare con Berlino.
Anche se questo rischia di ritorcersi contro l’Italia che sta provando a trattare con gli Stati africani – Tunisia in testa – l’aumento dei voli charter per riportare in patria i migranti irregolari.
Dopo aver deciso di seguire la linea dell’intransigenza in Italia, sarà infatti arduo ottenere che altri collaborino accettando i voli “dedicati” per rimpatriare gli espulsi.
(da “il Corriere della Sera”)
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