SALVINI OGNI GIORNO PROVA A FAR SALTARE IL TAVOLO DEL CENTRODESTRA
ATTACCA L’EUROPA, SBATTE AL MURO DRAGHI SUGLI ACCORDI DEL PNRR, RICICCIA QUOTA 41 PER I PENSIONATI… LA PREOCCUPAZIONE DELLA MELONI: UNA LEGA ALL’11% E FORZA ITALIA AL 6% VUOL DIRE IL DEFENESTRAMENTO DEL CAPITONE E LO SFARINAMENTO DEL PARTITO DI ARCORE… GIORGIA TEME DI FARE LA FINE DI BERSANI NEL 2013: OTTIENE L’INCARICO MA NON FA IL GOVERNO
No, Salvini non ci sta: non ci sta a diventare, a partire dal 26 settembre, il valletto di Giorgia Meloni.
E ogni giorno, anche più volte al dì, prova, il poverino, a far saltare il tavolo del centrodestra: attacca l’Europa (“Siamo di fronte all’unico caso al mondo in cui le sanzioni per fermare una guerra, non danneggiano i sanzionati, ma coloro che sanzionano. Evidentemente a Bruxelles qualcuno ha sbagliato i conti”).
Dopodiché il Truce sbatte al muro Draghi sugli accordi del Pnrr e balneari (“Ditemi voi se in un momento come questo il governo non trova i soldi per bloccare cartelle esattoriali e aumenti delle bollette, ma trova il tempo per impegnarsi a svendere le spiagge italiane”), continua ricicciando la crociata anti-Fornero su quota 41 per i pensionati e nicchia sul Reddito di Cittadinanza, che Fratelli d’Italia e Forza Italia vogliono cassare.
Aggiungere TikTok Berlusconi che in ogni intervista ci tiene a far sapere che sarà lui, membro del Partito Popolare Europeo, a garantire la presentabilità di Donna Giorgia nel contesto europeo, altro che l’ombrello di Draghi.
Anche se poi il Cavaliere non può far finta di dimenticare quanto l’ha ingrassato il putinismo petrolifero e sull’invasione ucraina spara strunzate del tipo: “E’ stata una decisione sbagliata, io so che Putin è stato forzato dal suo paese, dalla sua gente, dai suoi uomini, dal partito comunista a intervenire per difendere le repubbliche del Donbass dall’Ucraina”,
A Cernobbio una Meloni in modalità Draghetta, stanchissima nella sua perfomance da premier in pectore, in equilibrio tra declinare un programma di centrodestra e rassicurare l’establishment, seduta accanto al Capitone lombardo, si porta le mani in faccia e non sa che pesci prendere.
Mentre si sforza a rendersi geopoliticamente “affidabile” all’Unione Europea, gli altri continuano a prendere le distanze cercando di fotterla. Certo, il potere è un collante potentissimo, ma fino a quanto dura lo stillicidio? Che farà Mattarella, davanti alla disunità di intenti dei tre caballeros?
I sondaggisti sottolineano che il nuovo vestito politico di “Io sono Giorgia”, sventolante l’Agendina Draghi, qualcosa sta togliendo alla sua irresistibile ascesa: lo zoccolo duro dei nostalgici la sta abbandonando.
Ma la vera, unica preoccupazione della Meloni non è un centrodestra unito nella forma ma diviso nella sostanza bensì il crollo nei sondaggi di Salvini e Berlusconi: una Lega spiaggiata all’11% e Forza Italia sfinita al 6% vuol dire il defenestramento di Salvini da parte dei governatori draghiani Zaia-Fedriga-Fontana e lo sfarinamento del partito di Arcore a favore di “Azione” di Calenda.
Oltre al fatto che in Senato il centrodestra correrebbe il rischio di non avere la maggioranza, Giorgia teme di fare la fine di Bersani nel 2013: ha l’incarico ma non fa il governo.
(da Dagoreport)
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