SCISSIONE PDL PIEMONTE: DUE TERZI DEI CONSIGLIERI CON SILVIO, UN TERZO CON ALFANO
IL SEGRETARIO COSTA LASCIA IL CAVALIERE E SEGUE IL VICEPREMIER
Berlusconiani e governativi. Se la partecipazione al Consiglio nazionale di questa mattina è il parametro di riferimento per capire la nuova geografia piemontese dopo la deflagrazione del Pdl, i falchi superano le colombe.
Almeno in questa fase in cui non si possono ancora immaginare gli effetti della decadenza del Cavaliere.
Erano 38 i piemontesi volati dal Piemonte per seguire da vicino le mosse e le parole di Berlusconi. Un’ampia maggioranza, rispetto ai 51 del Piemonte che avevano accesso al Consiglio nazionale per diritto: consiglieri regionali, parlamentari, coordinatori provinciali, presidenti di provincia e rappresentanti delle “grandi città “.
Nel pomeriggio invece, alla chiamata alle armi di Angelino Alfano, oltre ad Enrico Costa che punta a diventare il capogruppo alla Camera del futuro gruppo del Nuovo Centro Democratico, c’era anche Enzo Ghigo, del quale sono note da tempo le posizioni favorevoli al vicepremier del governo Letta.
Altri erano a casa a seguire in diretta i due eventi, ancora indecisi o comunque non abbastanza coinvolti da prendere un aereo per fari etichettare su un fronte o sull’altro.
Gilberto Pichetto, il potente assessore al bilancio del Piemonte, è fra i falchi e ieri mattina ha contato le presenze, piuttosto soddisfatto del risultato: “Siamo in 38. Biella è tutta con Berlusconi, così Vercelli, Novara e Alessandria. Anche Asti è fra i comuni a prevalenza berlusconiana – dice – anche se bisognerà poi fare i conti tenendo conto anche delle posizioni dei consiglieri comunali”. Accanto a Pichetto anche due altri assessori della giunta Cota: Ugo Cavallera, titolare della sanità e un passato assai democristiano, e Alberto Cirio di istruzione e turismo. Assenti invece Michele Coppola e Claudia Porchietto, più vicini in questa fase alle posizioni di Alfano
Fra i consiglieri, anche una moderata come Carla Spagnuolo è partita per Roma come supporter di Berlusconi.
E pure Cristiano Bussola, vicino ad Enzo Ghigo, era del gruppo.
Più ovvia la presenza di Lorenzo Leardi e Michele Formagnana. Scontata la fedeltà al Cavaliere dei parlamentari Manuela Repetti, Maria Rizzotti e Lucio Malan. Andrea Tronzano, capogruppo comunale, era della partita.
In questa situazione ancora fluida, non è facile per il momento capire quali scenari si apriranno a Palazzo Lascaris, dove la nascita del nuovo gruppo di “innovatori”, come preferiscono essere chiamati porterebbe ad avere quattro gruppi che fanno riferimento al vecchio Pdl: oltre a Progett’Azione e Fratelli d’Italia, il ritorno di Forza Italia e il Nuovo Centro Democratico.
Ai quali si aggiunge Valerio Cattaneo del gruppo Misto.
L’ex-coordinatore Enzo Ghigo ritiene che per il momento non sia necessario arrivare ad una spaccatura formalizzata in Consiglio regionale; altri invece pensano che l’ulteriore divisione potrebbe essere imminente, addirittura nel corso della settimana. Se così fosse, al momento nel nuovo gruppo dei governativi, sarebbero soltanto quattro: Giampiero Leo, senza dubbio, Angelino Mastrullo, Rosanna Costa e molto probabilmente Daniele Cantore.
In Forza Italia invece entrerebbero l’attuale capogruppo Luca Pedrale, Cristiano Bussola, Alberto Cortopassi, Lorenzo Leardi, Carla Spagnuolo, Michele Formagnana. Prevedibile tuttavia che le storie e le scelte personali possano portare presto a qualche spostamento. Possibile quello di Valerio Cattaneo, da sempre un moderato, che in un primo tempo era entrato nel gruppo dei Fratelli d’Italia – più per il legame con Guido Crosetto che per convinzione politica – e poi aveva optato per il Gruppo Misto essendo il presidente del Consiglio.
Ora potrebbe guardare con interesse al nuovo gruppo di governativi. Una tentazione potrebbe averla anche Roberto Tentoni, con una fuoriuscita da Progett’Azione. In questo caso, fra i due schieramenti nemici, sarebbe parità .
Sara Strippoli
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply