“SE VINCO CAMBIERO’ IL PAESE”: E RENZI SALE SUL CAMPER
UNA VICE DONNA E ICHINO IN SQUADRA: QUESTO NEL PROGRAMMA DEL SINDACO DI FIRENZE… MEZZI NOTEVOLI A DISPOSIZIONE PER COMPETERE ALLE PRIMARIE DELLA SINISTRA
Chiamiamola la tana del lupo.
In attesa del 13 settembre, giorno in cui partirà la campagna per le primarie di Matteo Renzi, il sindaco di Firenze sceglie VeDrò, la quattro giorni di seminari di Enrico Letta a Drò, per saggiare il terreno nel campo avverso.
Non senza un pizzico di malizia.
Il giorno prima Renzi aveva annunciato che al centro del suo programma ci sarà l’Agenda Monti.
Esattamente quello che sostiene Letta che però è un bersaniano di ferro.
Imbarazzo per il numero 2 del Pd? «Nessuno. Renzi viene a VeDrò ogni anno – attacca Letta -. Io voto in maniera convinta Bersani. È la persona giusta per farci vincere le elezioni. Ha saputo sostenere l’Agenda Monti e ha dato parole di speranza per il futuro. Sono per l’Agenda Monti e per Bersani».
L’accoglienza alla cena trentina è stata buona compresa di abbraccio tra il vicesegretario del Pd e il candidato che sfiderà Pier Luigi Bersani.
Accanto a lui, alla tavola di VeDrò, Roberto Reggi, l’ex sindaco di Piacenza a cui è stata affidata la macchina organizzativa e Giorgio Gori, pronto a scendere in campo: «Sono a sua disposizione, ci divideremo il lavoro. È una sfida molto aperta ma se Matteo ha deciso di giocarla non è per piantare una bandierina, ma per vincerla».
Si muove la macchina di Renzi. Sia con gli uomini sia con i mezzi.
A collaborare con il sindaco di Firenze ci sarà anche il giuslavorista Pietro Ichino, senatore del Pd: «Collaborerò con Renzi, c’è una convergenza piena su temi cruciali. Bersani non mi ha cercato».
Nello staff ci sarà anche Matteo Richetti, presidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, che gestirà le relazioni politiche.
La sorpresa arriva invece dalla scelta del possibile vicepremier: con ogni probabilità sarà una donna, anche se sul nome è scesa una cortina di silenzio.
E arriviamo ai mezzi. Il camper. Anzi i due camper che verranno utilizzati per battere le 108 province del territorio italiano.
Due gemelli di nome Therry e modificati per l’occasione.
Via la cucina dentro una sala riunioni per 8 persone. Internet, fax e quant’altro.
Un piccolo Air Force One a quattro ruote.
Ed è proprio il camper a innestare la prima polemica della giornata.
Tocca al Movimento 5 Stelle di Firenze con un post sul blog di Beppe Grillo: «Il sindaco scende in camper… Chi amministrerà Firenze mentre il primo cittadino sarà impegnato a promuovere il suo programma elettorale in giro per la Nazione? Firenze adesso avrà un sindaco a distanza? Il sindaco che manderà un bacione a Firenze».
«Non sarò un sindaco part time o a mezzo servizio – replica Renzi -. Questa è un’amministrazione che fa le cose. I fiorentini sono orgogliosi che il sindaco della loro città abbia questa possibilità ».
Infine, in pieno spirito grillesco, si affida al sarcasmo: «Noi, in tre mesi part time, faremo più cose di quelle che certi parlamentari hanno fatto in tre legislature a Roma con il lauto stipendio e il vitalizio».
Lotta all’esterno, ma (ancora) fair play all’interno.
Anche se il 15 settembre, quando Bersani sarà alla Festa democratica di Firenze, Renzi non lo incontrerà : «Ho un impegno di campagna elettorale, ma è il benvenuto in questa città ».
La linea, per ora, è nessun attacco a Bersani. Il contrario. «Ho molto apprezzato lo stile con cui Bersani ha commentato la possibile candidatura mia, come di altri, con un fair play e un’attenzione ai contenuti che mi convince. Sarà la stessa attenzione che utilizzeremo noi. Ci muoveremo con leggerezza e sobrietà . Dai dirigenti nazionali mi aspetto lo stesso stile che ha avuto Bersani. All’interno del Pd non ci sono avversari politici, ma compagni di strada».
La risposta arriva dallo stesso Letta: «Non siamo in una caserma e ognuno è libero di fare le sue scelte. Chi perderà si metterà a disposizione dell’altro candidato».
Il minuetto continua con la controreplica di Renzi: «Alle primarie ci si confronta, chi è più bravo vince, chi perde dà una mano a chi è stato più bravo. Se noi perdiamo daremo una mano a chi vince, se noi vinciamo cercheremo di fare il cambiamento vero di cui questo Paese ha bisogno».
Atmosfera che però non durerà a lungo.
Ieri a VeDrò molti esponenti del Pd ripetevano: «Ma quale Agenda Monti di Renzi! I suoi amici amministratori sono quelli che hanno disatteso tutti i provvedimenti del governo Monti».
Maurizio Giannattasio
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