SERVIZI SOCIALI E POCHI OBBLIGHI PER BERLUSCONI
ECCO LE REGOLE CHE DEVE SEGUIRE CHI E’ AFFIDATO AI SERVIZI SOCIALI
Il 10 aprile il Tribunale di Sorveglianza di Milano discuterà in Camera di consiglio la richiesta di affidamento di Silvio Berlusconi.
L’ex premier deve scontare la pena in via definitiva per frode fiscale a 4 anni di carcere, di cui 3 coperti da indulto.
Quindi, sostanzialmente, per i restanti dodici mesi che “per ulteriori sconti di legge si riducono a nove”, come ci spiega l’avvocato Caterina Malavenda.
I giudici decideranno se affidare Berlusconi ai servizi sociali o concedergli i domiciliari.
Quale tra le due potrebbe essere la decisione finale?
Si tratta di un soggetto di quasi 78 anni, che deve espiare una condanna, la prima, di entità piuttosto modesta, posto che, con i benefici previsti, dovrebbe ridursi a nove mesi di reclusione. Avendone fatto richiesta, direi che è estremamente probabile che gli venga concesso di scontarla in affidamento in prova ai servizi sociali.
I presupposti di legge per l’affidamento ci sono?
Sì. L’affidamento è possibile quando il condannato ha tenuto un comportamento che preluda alla sua rieducazione e non lasci temere per la commissione di altri reati, mentre mancano del tutto quelli ostativi, che riguardano soprattutto il tipo di reato commesso.
Quali limitazioni potrebbe essere costretto a rispettare?
Ci sono alcuni limiti inderogabili, quali il divieto di espatrio e quello di frequentare pregiudicati o tossicodipendenti, ma con queste eccezioni può incontrare chiunque quando vuole.
Dovrà rinunciare a qualche amico pregiudicato, tipo Cesare Previti.
Altre limitazioni?
Ha l’obbligo di tenere i rapporti con il servizio sociale, mentre le altre prescrizioni vengono stabilite, anche tenendo conto della reale situazione dell’affidato. Inoltre, queste ultime possono essere modificate in corso d’opera. Sono previste poi deroghe temporanee, su autorizzazione del magistrato di sorveglianza, anche in forma orale, su proposta dell’ Ufficio di esecuzione penale esterna (U.E.P.E.) che sovrintende al controllo. D’altra parte, essendo una forma di espiazione, sia pure attenuata della pena, qualche restrizione è inevitabile.
Come si svolge? E come si conclude l’affidamento?
Il servizio sociale controlla la condotta dell’affidato e ne riferisce periodicamente al magistrato di sorveglianza. Se non intervengano fattori che impongano la revoca del beneficio, ad esempio, la violazione delle prescrizioni o una nuova sentenza di condanna, passata in giudicato, l’esito positivo del periodo di prova estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale.
Una nuova sentenza di condanna definitiva quindi comporterebbe la revoca del beneficio? Di processi in corso Berlusconi ancora ne ha.
Ma è impensabile che arrivi una sentenza definitiva nei prossimi nove mesi.
Ma allora perchè tutte queste proteste e questi timori?
Bè, una persona abituata ad andare dove vuole, a fare ciò che crede, senza ovviamente dover chiedere il permesso a nessuno, tollera male qualunque limitazione, specie se, come in questo caso, ha l’esigenza di godere dell’agibilità politica che gli consenta di partecipare all’imminente campagna elettorale. È in questo senso che dicevo, il Tribunale di sorveglianza potrebbe tenerne conto, nell’indicare le prescrizioni cui dovrà attenersi nei prossimi mesi.
Quindi potrà svolgere liberamente la campagna elettorale? Partecipare a comizi? Registrare videomessaggi?
Dipende dalle prescrizioni che gli verranno imposte, ma se non avrà l’obbligo di rimanere nella regione di residenza — nell’ambito della quale, tuttavia, potrà muoversi liberamente — potrà fare campagna elettorale in tutta Italia, nel rispetto degli orari di uscita e di rientro, se previsti e potrà comunque registrare videomessaggi senza alcuna limitazione.
Davide Vecchi
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