SI’, I LEGHISTI LO HANNO DURO, IL CERVELLO
LA LEGA E’ FONDATA SULL’ADORAZIONE DEL DENARO: LASCIA L’ODORE DEI SOLDI AL POPOLO E IL TATTO DELLA MONETA A UNA CASTA DI POTERE INVARIABILE CHE PASSERA’ LA SACRA AMPOLLA DAL PADRE ALL’AVANNOTTO…UN PARTITINO DI RICATTATORI CHE PENSA DI APPORRE UNA DATA DI “FINE LAVORI” A UNA GUERRA, COME SE FOSSE UN CANTIERE EDILE DELLA VALBEMBRANA
È vero, i leghisti ce lo hanno duro. Oserei dire: di legno; il cervello.
Se fossi un’iscritta o anche una simpatizzante di un partito politico che mi prende per il culo in maniera istituzionale, credo che tenderei a farmi giustizia da sola.
Ma i leghisti, avendocelo duro, il cervello, non lo faranno mai.
Se solo i leghisti sapessero leggere, oggi la lega non esisterebbe più, ma il loro celodurismo cerebrale, anzi, favorirà la permanenza della lega nei gangli della nostra nazione a loro straniera.
In soli due giorni, le farse ignobili di un partitino di ricattatori che vive e si alimenta proprio della stupidità dei suoi appartenenti/simpatizzanti, ha aumentato il “rating” del ridicolismo italiota, con un parlamento impegnato a votare una mozione basata sul nulla, e la nomina di nove nuovi parassiti, a cui il partito che osteggiava le metodiche di Roma Ladrona, ha dato il suo benestare.
Ma questo i durissimi legaioli, non lo capiranno mai, convinti come sono che l’importante sia cacciare via il negro, almeno a parole.
Non so disegnare, peccato!
Proverei a usare quell’arte per far comprendere al fedele legaiolo dall’elmetto cornuto, che se Bossi lo avesse davvero duro, sarebbe lui ad essere in pericolo.
Lo farei disegnando l’inutile faccia del ministro degli Esteri, che spiega davanti a un microfono, che per quanto ieri si sia votata la durissima mozione della Lega, che pretendeva di apporre una data di fine lavori ad una guerra, come se fosse il cantiere edile della Valbrembana, su cui si costruisce l’ennesimo Ipermercato, non sarà possibile farlo e che l’Italia sarà serva fino alla conclusione delle operazioni.
Farei un disegno per spiegare al legnoso legaiolo che l’agitarsi leghista altro non era che una farsa da propaganda elettorale, come i clandestini che non arriveranno mai in Lombardia — un migliaio solo ieri — o un modo — che non si sa mai — di dire a Gheddafi: “non ci scordiamo dei soldi che ci hai dato per finanziare il nulla della secessione che non ci sarà mai, mangiandoti qualche grossa impresa e qualche banca italiana”.
Ma ce l’ha troppo duro il cervello, il leghista; poveretto non ci arriverà mai. Non potrà comprendere che la politica della Lega è la più marcia di tutte. Fondata sull’adorazione del danaro, lascia l’odore dei soldi al popolo e il tatto della moneta a un grumo di potere invariato e invariabile, autoritario e sul modello monarchico, che passerà la sacra ampolla con l’acqua inquinata del Po dal padre all’avannotto, razzolando e depredando l’Italia esattamente come tutti gli altri democristiani hanno fatto fino ad ora.
Ricattando ed essendo ricattati, nella logica malavitosa alla quale prestissimo si sono inchinati.
Attendo con fiducia che il legaiolo si accorga di quanto aumenteranno le sue tasse, non solo grazie alla geniale trovata del fiscalismo locale — che serve a finanziare direttamente i comuni spolpati dalle dissennate gestioni della Lega — ma soprattutto quelle imposte da Roma Ladrona, per finanziare una guerra alla quale la Lega ha fatto finta di dire no, solo per il gusto di stringere ancora un po’ quel che resta delle palle di quel tizio che comunque, che lo vogliano o no, resta sempre il loro vero padrone.
Rita Pani
(da “r-esistenza-infinita“)
Leave a Reply