“STAMPATE ALTRE SCHEDE”: TOUR TRA I GAZEBO DEM
AFFLUENZA MOLTO ALTA: ALLE 12 HANNO VOTATO IN 80.000 IN EMILIA, 54.000 IN TOSCANA, 43.000 A MILANO… “NON CE LO ASPETTAVAMO”
A mezzogiorno, dal seggio di Corso Garibaldi a Milano, il presidente, cellulare all’orecchio, inizia a chiamare il coordinamento centrale: “Servono altre schede, stampatele. Portatecele, presto”.
La stessa scena si ripete in altri circoli da Torino a Palermo, passando per Roma, soprattutto nei quartieri centrali dove gli elettori si mettono in fila anche per un’ora.
Alle primarie dem stanno votando più persone del previsto: “Non ce lo aspettavamo”, si sente dire un po’ ovunque. In coda per scegliere chi sarà il nuovo segretario tra Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti, c’è Grazia al seggio di via Scaldasole nel cuore di Milano: “La verità è che qui siamo tutti depressi, un minuto di respiro l’ho avuto ieri durante la manifestazione contro il razzismo e speriamo nella giornata di oggi”.
Ci sperano tutti. Nella Capitale, nel seggio storico di piazza Mazzini, dove c’è un serpentone di persone, vota Nicola Zingaretti: “Ieri sera la sconfitta era che non sarebbe andato a votare nessuno e ora ci sono file chilometriche ai gazebo”.
Al di là di chi vincerà , per il momento nel mondo dem, l’occhio è puntato sull’affluenza per capire quanto il Pd possa essere ancora una forza attrattiva. L’obiettivo è raggiungere un milione di votanti. “Spero sia finita l’epoca della guerriglia interna”, dice Giachetti mentre mette la scheda nell’urna e lo stesso Martina non nasconde che “serve davvero il coinvolgimento di tutti”.
A Roma si superano le cinquecento in ogni seggio del centro, ancora roccaforti di sinistra.
In Umbria alle 12 hanno votato 12mila persone, a Genova 9570, a Imperia si superano i 1500 elettori. In Toscana 54mila, in Emilia 80mila.
Le regioni rosse stanno andando forte. Questi sono solo alcuni dati che dalle varie sezioni arrivano a spoglio in corso.
Nessuno nel seggio di via Tibaldi, sempre a Milano, si aspettava che a mezzogiorno avessero votato già centocinquanta persone. Una famiglia intera, mamma, papà , nonni sono in coda.
Ma il figlio, sedicenne, rimane seduto un po’ più là : “Vota, vota”, gli dice il padre: “Così fai la fortuna di Salvini e Toninelli”. Ma lui non ne vuole sapere. E infatti, in giro, i giovani in coda non sembrano molti: “Stanno ancora dormendo . Magari ieri sera hanno fatto baldoria e stanno ancora dormendo”, Silvia ci spera e in effetti siamo nel cuore della movida milanese.
Si contano i fogli in cui si firma per votare, uno dopo l’altro e gli occhi dei segretari di seggio si illuminano così come quelli di tutte le persone attorno.
“E pensare che noi rispetto ai 5Stelle votiamo una volta sola”, scherza Marco Delgiaccio: “Questa non è mica la piattaforma Rousseau. Non a caso sono qua, spero ancora in qualcosa”. Milano trova forza nelle immagini di ieri che piazza del Duomo ha consegnato all’Italia: “Più in basso di così non possiamo andare, ma non possiamo lasciare l’Italia a Di Maio e Salvini”, dice ancora Grazia, mentre dal circolo di Corso Garibaldi
Francesca Castelvarco, ciondolo dell’Africa al collo e maglia rossa ‘Antifascista sempre’, osserva la coda: “Questo è un circolo storico di Milano, un’ex casa popolare che abbiamo difeso con i denti quando era sindaco la Moratti. Speriamo di resistere ancora”. E la resistenza oggi passa dal centrare l’obiettivo dell’affluenza.
“Siamo molto contenti,c’è una grande partecipazione ai gazebo delle primarie Pd. Mi sento di dire che se le ore del pomeriggio confermassero la partecipazione della mattina potremmo anche superare l’obiettivo del milione”. A dirlo è il responsabile dell’organizzazione Pd, Gianni Dal Moro.
Dal Moro sottolinea che “la partecipazione alle primarie è uniforme in tutta Italia, il che rappresenta un voto di opinione e un segnale forte nei confronti del governo, anche dopo la manifestazione di ieri a Milano”.
Roma e il Lazio rispondono bene, almeno fino adesso, alla chiamata ai gazebo per le Primarie del Pd. “Abbiamo file ai seggi ovunque, non solo a Roma. Chiediamo un pò di pazienza… Si dice che chi parte bene…” ha twittato questa mattina il segretario regionale Bruno Astorre, e notizie e fotografie che arrivano dal partito e dai social sembrano dargli ragione.
Nella Capitale forte affluenza è stata registrata nelle zone più centrali della città , da piazza Mazzini (dove ha votato Nicola Zingaretti), a Piazza del Popolo (dove Carlo Calenda ha fatto da scrutatore), a via Ottaviano.
Anche al circolo Arci di via Goito, nei pressi della stazione Termini (non certo una zona residenziale) già da questa mattina in parecchi si sono recati al seggio a cui ha votato Paolo Gentiloni.
Fila stamattina anche a via dei Cappellari, nella sezione Centro storico. Anche nelle zone meno centrali e periferiche, però, si sono registrate file per votare il nuovo segretario dem: bene, secondo quanto riferito, la storica enclave di sinistra della Garbatella; code anche a Tor Marancia e a Val Melaina Tufello. Affluenza positiva, poi, a via Erminio Spalla (Roma 70), a Casalpalocco, al Laurentino 38 e a piazza Anco Marzio a Ostia. Bene, secondo fonti di partito, anche largo La Loggia al Portuense, e il seggio di Torre Maura; sui social si riferisce inoltre di file a via Chiovenda (Palmiro Togliatti). Nel Lazio i seggi sono 560; l’organizzazione ha coinvolto circa 3000 tra iscritti, volontari e sostenitori.
Alle 13 nei 348 seggi allestiti in provincia di Milano per le primarie del Pd hanno votato più persone del 2017. Più precisamente 43.128, cioè il 7,5% in più.
(da “Huffingtonpost”)
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