STRAGE DI VIAREGGIO, SETTE ANNI ALL’EX AD DELLE FERROVIE MORETTI
CONDANNATO ANCHE MICHELE MARIO ELIA, AD DI RFI
Mauro Moretti, come ex amministratore delegato di Rfi, è stato giudicato colpevole nella sentenza di primo grado a Lucca nel processo della stage di Viareggio. Per lui le pena è di sette anni.
Nel 2009 era ad di Ferrovie dello Stato, mentre ora è alla guida di Leonardo-Finmeccanica. L’accusa per lui aveva chiesto 16 anni. Condannato anche Michele Mario Elia, al tempo ad di Rfi.
In quel 29 giugno 2009, alle ore 23 e 48, persero le vita 32 persone, tra questi alcuni bambini. Il gas fuoriuscito da una delle 14 cisterne invase il quartiere di Via Ponchielli causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case. Erano 33 le persone imputate, a vario titolo, per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose nel processo. Per loro i pm Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino avevano chiesto pene dai 5 ai 16 anni per un ammontare di oltre 250 anni.
I giudici del tribunale di Lucca hanno assolto 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto che sono Andreas Barth dell’Officina Jungenthal di Hannover, Andreas Carlsson, sempre della Jungenthal di Hannover, Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa. Assolto anche Moretti dai reati a lui ascritti come ad di Ferrovie e Vincenzo Soprano, limitatamente ai reati ascritti come ex dirigente di Fs.
Esclusa la responsabilità per illecito amministrativo anche di Ferrovie dello Stato Spa, di Fs Logistica, di Cima Riparazione.
«Delusione? Certo, a caldo, condanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all’amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne»., ha detto Marco Piangentini, presidente dell’associazione «Il Mondo che Vorrei», che riunisce i familiari delle vittime della strage.
Per il rappresentante dei familiari delle 32 vittime della strage, la sentenza nel suo complesso «fa emergere l’esistenza di un sistema di sicurezza ferroviaria che non funziona».
«Se loro si dichiarano innocenti – ha aggiunto Piagentini – possono benissimo rinunciare alla prescrizione e dimostrare la loro innocenza nel processo».
(da “La Stampa”)
Leave a Reply