TERREMOTATI: BERLUSCONI TAGLIA NASTRI, MA LE TENDOPOLI SONO ANCORA LI’
OGGI VENGONO CONSEGNATI 500 APPARTAMENTI AL SUON DELLE FANFARE, MA NESSUNO DICE CHE 85 TENDOPOLI SU 171 SONO ANCORA APERTE.…QUALCUNO NON AVEVA PROMESSO CHE ENTRO SETTEMBRE SAREBBERO STATE CHIUSE?… LA PROTESTA NEI CAMPI: TROPPI RITARDI, ARRIVA IL FREDDO… SE AD APRILE SI FOSSERO ORDINATE LE CASETTE DI LEGNO…
Oggi non ci sarà lo speciale di “Porta a Porta” ( visto che l’esito non è stato dei più felici, raccogliendo 10 punti in meno di share dell’odiato “Anno Zero”), ma state tranquilli che tutti i Tg pubblici e privati daranno ampio risalto al taglio del nastro.
In occasione del compleanno del premier, infatti, avverrà l’inaugurazione di 600 case prefabbricate a Bazzano e Cese di Preturo, con relativa consegna a qualche famiglia di terremotati.
Il problema è che ciò avrebbe dovuto avvenire contestualmente alla definitiva chiusura delle 171 tendopoli, dove ormai comincia a fare freddo.
“Entro il 30 settembre chiuderemo tutte le tendopoli” aveva annunciato da Vespa il premier, ma oggi glisserà sul fatto che in realtà ne sono state chiuse solo 86, mentre 85 restano come prima. Nonostante il “trasbordo” forzato che interi nuclei familiari hanno dovuto subire verso alberghi lontani.
Tra l’altro giovedì scorso è arrivata una nuova scossa di 4.1 scala Richter, del tipo per capirci che se fosse giunta durante il G8, avremmo visto tutti i capi di Stato caricati di corsa sugli elicotteri ed costretti ad abbandonare l’Abruzzo.
Resta da capire come mai, dopo questa scossa, non si sia ancora deciso di ispezionare nuovamente le case di fascia B e C, leggermente lesionate dal sisma, per confermarne l’agibilità .
In ogni caso la scossa è venuta utile perchè ha permesso a Bertolaso di dire: “Chi avesse timori a lasciare la tenda per entrare in una casa antisismica o negli alberghi, può essere giustificato, possiamo avere qualche slittamento”.
Peccato che la scossa non c’entri nulla con lo slittamento, essendo questo già stato previsto.
Basta chiedere ai terremotati della tendopoli “il Globo”, dove si dava per scontato che la data era già stata spostata alla seconda meta di ottobre.
Il problema è che le case B e C non sono state aggiustate e quindi si riduce la possibilità di un rientro in sicurezza anche in quelle leggermente lesionate.
Vi sono poi casi assurdi, come quello di una signora che ha l’appartamento dichiarato agibile, ma al 6° piano di un palazzo C, con danni alle scale e l’ascensore rotto.
Con che coraggio può essere considerato raggiungibile il suo appartamento?
Alla tendopoli di Paganica 2 ( 240 sfollati) hanno smontato solo 14 tende su 80, le case antisismiche saranno pronte non prima di fine novembre.
Molti sono allarmati: se si mette a piovere sarà un disastro e si fermeranno anche i lavori delle case prefabbricate.
Nella tendopoli di Piazza D’Armi ci sono ancora 40 irriducibili che non vogliono finire in alberghi a distanze insostenibili.
Alla tendopoli del Globo ci sono ancora 700 persone, appena una ventina se ne sono andate.
A Monticchio1 lo sgombero ha provocato proteste veementi e una donna si è incatenata a una tenda. Il clima insomma non è quello che viene filtrato sui media: i terremotati in tenda, secondo gli ultimi dati aggiornati, restano 11.108 e ben 25.000 sono gli sfollati sistemati negli alberghi al mare.
Anche se a fine dicembre tutte le 4.000 case prefabbricate fossero pronte, resterebbe fuori la metà degli sfollati.
Non a caso il governo, accortosi di aver ceffato paurosamente i conti, ha ordinato centinaia di casette di legno che saranno pronte più avanti.
Piccola nota: se queste casette di legno fossero state ordinate ad aprile, oggi tutti i terremotati avrebbero un tetto, invece che aspettare in tende o in hotel.
E la ricostruzione poi non è mai iniziata.
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