TUTTI GLI OPPOSITORI DI PUTIN CHE SONO MORTI IN CIRCOSTANZE “MISTERIOSE”
OMICIDI, AVVELENAMENTI, INCIDENTI AEREI E STRANI “SUICIDI”: IL TRAGICO DETINO DI CHI SI OPPONE ALLO ZAR
La tragica scomparsa in carcere di Alexei Navalny, leader dell’opposizione russa a Vladimir Putin, morto nella colonia penale numero 3 di Kharp, in Siberia, è solo l’ultima di una lunga serie.
Nella Russia di Putin, chi non è gradito al “capo” finisce spesso male. Prima di Navalny era stato il turno di Evgheny Prigozhin, ex fedelissimo dello Zar e poi tra i suoi più convinti oppositori, tanto da muovere i suoi mercenari del Gruppo Wagner verso Mosca, morto in un incidente aereo lo scorso agosto. Nel 2013, per un presunto suicidio, venne a mancare l’ex oligarca Boris Berezovsky, che dall’Inghilterra attaccava il regime.
Omicidi e avvelenamenti
La giornalista di Novaya Gazeta Anna Politkovskaya aveva seguito in prima linea gli abusi commessi dalle forze russe in Cecenia ed era stata testimone della tragica presa di ostaggi del teatro Dubrovka di Mosca e della scuola di Berlsan in Ossezia del Nord.
È stata trivellata di colpi nel 2006, nel giorno del compleanno di Putin, sul pianerottolo della sua casa a Mosca.
Nello stesso anno, in un ospedale di Londra, moriva l’ex agente del Kgb Aleksander Litvinenko, dopo aver bevuto una tazza di te avvelenata con il polonio in un albergo di Mosca con due inviati del Cremlino. Litvinenko si era rifugiato in Gran Bretagna dopo aver denunciato il regime russo.
Nel 2018 viene avvelenato anche Sergei Skripal, esponente del mondo dei siloviki, fuggito in Inghilterra dove collaborava con i servizi,
Skripal è sopravvissuto a un avvelenamento con il Novichok a Salisbury. Lo stesso Aleksei Navalny, così come Vladimir Kara-Murza, era sopravvissuto a un avvelenamento con il novichok.
Boris Nemtsov, esponente dell’opposizione in Russia e già vice Premier, è stato ucciso nel febbraio del 2015, in pieno centro a Mosca, colpito da quattro proiettili alle spalle. Aveva completato un dossier sul ruolo delle forze militari russe nel Donbass.
Zelimkhan Khangoshvili, un georgiano che aveva combattuto contro la Russia nella seconda guerra cecena, è stato ucciso nell’estate del 2019 in un parco di Berlino dal presunto agente dell’Fsb Vadim Krasikov, detenuto in Germania, dove è stato condannato all’ergastolo. Mosca lo vorrebbe scambiare per il giornalista americano Evan Gershkovich, arrestato per spionaggio.
Trovati morti a Londra anche l’oligarca georgiano Badri Patarkatsishvili, il suo socio, Nikolai Glushkov e il fondatore della Yukos, Yuri Golubev. Il fondatore dell’emittente del Cremlino Rt, Mikhail Lesin, era stato trovato morto in circostanze misteriose nella sua stanza di albergo a Washington nel 2015.
(da agenzie)
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