UN TESTIMONE CHIAVE SMONTA LA VERSIONE DEI RAZZISTI DEL TIBURTINO: “NESSUN SEQUESTRO E NESSUN LANCIO DI SASSI A RAGAZZINI, SONO STATI LA DONNA E IL NIPOTE AD AGGREDIRE L’ERITREO PER UNA SIGARETTA”
“GLI ALTRI ERITREI SONO INTERVENUTI SOLO PER TRATTENERE LA DONNA IN ATTESA DELLA POLIZIA”… LA DONNA HA PRECEDENTI PER USO DROGA E ALCOOL
“Non ho lanciato i sassi contro quei bambini”. Parla con un filo di voce dal letto del reparto di Chirurgia dell’ospedale Pertini, Yacob M., l’eritreo 40enne, al centro della vicenda accaduta due notti fa al Tiburtino.
L’uomo e’ dolorante e sotto choc: ha una ferita da taglio all’altezza della scapola destra, suturata e giudicata guaribile in 30 giorni.
“Una donna, una donna mi ha dato una sprangata con una sbarra di ferro”, sospira Yabob in un italiano stentato, indicando barra di alluminio che rinforza la sponda del letto.
“Questo è razzismo, io non ho fatto nulla. Adesso, appena guarisco, voglio tornare in Eritrea da mia madre. Non ci voglio più stare qui”, assicura Yacob, che quella notte raccoglieva cicche di sigaretta in terra.
Da luglio e’ inserito nel percorso di relocation europea al centro di via Staderini. Poi chiude gli occhi. Cerca di calmarsi bevendo un sorso d’acqua. “Ho avuto paura – ammette – ma non porto rancore a nessuno”.
Intanto un testimone chiave fornisce una ben diversa versione dei tafferugli davanti al centro umanitario, presidiato dalla Crosce Rossa.
“Questa signora, (la donna che ha denunciato di essere stata sequestrata dai migranti n.d.r:) che in quartiere tutti conoscono (per precedenti droga e alcool) ha chiesto una sigaretta all’eritreo, che spesso raccoglie cicche per strada, poi la donna, che si accompagnava al nipote di 12 anni, si è molto arrabbiata e il ragazzino che era con lei ha conficcato un pezzo di ferro nella schiena del migrante”.
E’ quanto rivela a SkyTG24 un testimone oculare della rissa scoppiata nel quartiere Tiburtino III a Roma, in cui un migrante eritreo è stato accoltellato alla schiena “Gli altri eritrei del centro hanno chiuso i cancelli in attesa dell’arrivo dei carabinieri”, continua il testimone.
Smentita quindi la versione della donna che diceva di essere stata sequestrata all’interno del centro.
In mattinata i carabinieri della compagnia Montesacro trasmetteranno alla Procura di Roma che indaga per lesioni gravi un’informativa con gli elementi raccolti finora. Anche questa mattina l’ingresso del presidio continua a essere presidiato da polizia e carabinieri.
Ieri c’è stato un via vai continuo di residenti lungo la strada che ne chiedono la chiusura e non sono mancati momenti di tensione con alcuni migranti che uscivano dalla struttura.
(da agenzie)
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