VANDALI DEL METRO’ A MILANO, SPACCANO VAGONI E BANCHINE: “IN 30 INCITAVANO, COME UN BRANCO”
SEI MINORI DENUNCIATI, MIGLIAIA DI EURO DI DANNI, LINEA INTERROTTA… SONO TUTTI RISORSE PADANE DI BUONA FAMIGLIA
Cinque minorenni che prendono a calci e pugni gli arredi della metropolitana a Milano, prima nella banchina, poi a bordo di un vagone.
Un gruppo di trentacinque coetanei, che li incita o semplicemente fa finta di nulla. È l’immagine registratata dalle telecamere di Atm nella notte di Natale, sulla linea verde della metropolitana di Milano.
Il gruppo è salito a bordo alla stazione Porta Genova. Il blitz vandalico – replicato poi il 7 gennaio, dallo stesso gruppo di giovani – ha prodotto “migliaia di euro di danni e 70 minuti di sospensione del servizio”, come riferito da Federico Zamboni, responsabile Sicurezza di Atm.
L’indagine dell’Ufficio prevenzione generale della polizia, comandato da Maria Josè Falcicchia, ha portato all’iscrizione come indagati di tre ragazzi, fra cui un maggiorenne, e di una ragazzina di 15 anni. I reati per cui si procede sono danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. A coordinare l’inchiesta è la procura presso il tribunale per i minorenni, guidata dal procuratore capo Ciro Cascone.
Falcicchia ha detto: “I giovani si muovevano come un branco. Hanno infastidito altri passeggeri, manomesso a pugni l’armadio delle dotazioni di sicurezza in banchina, devastato il grande vagone unico che compone il treno. Per danneggiare alcuni arredi, si sono serviti di un estintore”.
Il gruppo è sceso alla fermata Centrale, dove alcuni giovani hanno attraversafo ripetutamente i binari, rischiando la vita. Quindi, sono saliti su un secondo convoglio, proseguendo negli atti vandalici e scendendo poi alla stazione di Vimodrone.
“L’episodio si è ripetuto quasi identico il 7 gennaio, sempre sulla linea verde. Da qui il nome dell’operaione condotta dagli uomini della Polmetro: ‘green line'”, ha detto Falcicchia, che spiega: “I giovani, 39 dei quali identificati, sono tutti incensurati. Vanno a scuola. Uno solo, il maggiorenne, ha genitori con precedenti di polizia, ma anche loro incensurati. I ragazzi abitano per lo più nell’hinterland. Non è chiaro se fossero amici già prima, o se si siano trovati solo per danneggiare i vagoni. Di sicuro, interagivano fra loro tramite social network. Non sono una gang, non hanno segni di appartenenza a bande. Nel gruppo ci sono sono anche 5 ragazze”.
(da agenzie)
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