Settembre 9th, 2008 Riccardo Fucile
UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI SASSARI SOTTOLINEA CHE OGNI REATO E’ UNA SPESA PER LA COLLETTIVITA’… 3.900 EURO UN FURTO D’AUTO, 300MILA UNA RAPINA IN BANCA, 16.400 EURO UN FURTO IN ABITAZIONE… ELEMENTI PER UNA POLITICA DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’
Partiamo da una considerazione: chi delinque lo fa a spese della collettività e non soltanto della vittima che subisce direttamente l’azione criminale. Vari ricercatori hanno misurato negli anni l’ammontare globale degli oneri che ricadono sulle nostre tasche, per colpa di chi si è macchiato di un delitto. Fino ad oggi nessuno aveva provato a calcolare il costo medio di un singolo reato, sia per la vittima designata che per il cittadino.
Lo hanno fatto gli studiosi dell’Università di Sassari, guidati dal prof. Vannini e dal ricercatore Mastrobuoni. La chiamano “Economia del crimine”, questa disciplina, e potrà essere molto utile ai nostri uomini di governo per individuare specifiche politiche di contrasto e anche per calibrare i risarcimenti.
Vediamo come hanno proceduto i ricercatori: il costo ai danni del cittadino comprende tre voci. La prima è legata alla prevenzione, la seconda a quello che il reato comporta in termini di danno, la terza si riferisce alle spese di giustizia. Continua »
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Settembre 9th, 2008 Riccardo Fucile
BRUNETTA: “L’ASSENTEISMO PER MALATTIA E’ DIMINUITO NEL PUBBLICO IMPIEGO DEL 37%, DA QUANDO C’E’ POLEMICA SUI FANNULLONI”… MA I DATI SONO CAMPIONI (NON RAPPRESENTATIVI) DI APPENA LO 0,5% DEI DIPENDENTI… LA GELMINI ACCUSA DI SCARSA PREPARAZIONE I DOCENTI DEL SUD, MA SI SCOPRE CHE DA BRESCIA ERA ANDATA A CATANZARO A SOSTENERE L’ESAME DI STATO DA AVVOCATO… UN PO’ DI SERIETA’ GRAZIE…
Ci sono due ministri, nel governo Berlusconi, che godono della stima di vasti strati della popolazione italiana, se non altro perchè, grazie alla sovraesposizione mediatica di cui hanno goduto, le loro iniziative sono state recepite dai cittadini.
Di tutto penso avrebbe avuto necessità la battaglia moralizzatrice di Renato Brunetta, ad es, per sconfiggere la piaga degli assenteisti nella Pubblica Amministrazione, che di “taroccare” un po’ i dati, a suo uso e consumo. Ricorderete che il Ministero aveva diffuso una nota in cui si affermava che, da quando è stata annunciata la lotta ai “fannulloni”, l’assenteismo per malattia nella Pubblica Amministrazione, sarebbe diminuita del 37%, rispetto ai mesi precedenti.
Un segnale importante, su cui si è costruito un battage pubblicitario non da poco. Ora l’assenteismo per malattia pone anche la domanda: la malattia vera può essere considerata assenteismo? E la maternità ? E l’assenza per malattia dei figli fino a 3 anni?
Comunque la diffusione di quei dati induceva a pensare che si fosse svolta un’analisi relativa alle 9.800 amministrazioni pubbliche e dei relativi 3,6 milioni di dipendenti. Continua »
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