L’INDULTO CI E’ COSTATO 3 MILIARDI DI EURO
UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI SASSARI SOTTOLINEA CHE OGNI REATO E’ UNA SPESA PER LA COLLETTIVITA’… 3.900 EURO UN FURTO D’AUTO, 300MILA UNA RAPINA IN BANCA, 16.400 EURO UN FURTO IN ABITAZIONE… ELEMENTI PER UNA POLITICA DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’
Partiamo da una considerazione: chi delinque lo fa a spese della collettività e non soltanto della vittima che subisce direttamente l’azione criminale. Vari ricercatori hanno misurato negli anni l’ammontare globale degli oneri che ricadono sulle nostre tasche, per colpa di chi si è macchiato di un delitto. Fino ad oggi nessuno aveva provato a calcolare il costo medio di un singolo reato, sia per la vittima designata che per il cittadino.
Lo hanno fatto gli studiosi dell’Università di Sassari, guidati dal prof. Vannini e dal ricercatore Mastrobuoni. La chiamano “Economia del crimine”, questa disciplina, e potrà essere molto utile ai nostri uomini di governo per individuare specifiche politiche di contrasto e anche per calibrare i risarcimenti.
Vediamo come hanno proceduto i ricercatori: il costo ai danni del cittadino comprende tre voci. La prima è legata alla prevenzione, la seconda a quello che il reato comporta in termini di danno, la terza si riferisce alle spese di giustizia.
Sulla base di questi parametri, il costo annuale e medio del furto di un’auto è di 3.900 euro, per un’autoradio o un navigatore è di 1.150 euro. Per il furto in abitazione si calcolano 16.400 euro di spesa. Il prezzo raduna diverse variabili: si va dai sistemi di sicurezza o di allarme ( prevenzione), all’ammontare del maltolto ( conseguenza del reato) e si arriva ai soldi che si spendono per gli avvocati in tribunale (risposta al crimine).
I ricercatori aggiungono che la frode costa 18.450 euro, la rapina in banca 301.000, la prostituzione 25.950 euro, un omicidio intorno ai 2milioni e 700mila euro.
L’università di Sassari ha poi stimato la curva dei reati, rispetto al numero dei senza lavoro: all’aumento di un punto percentuale della disoccupazione, corrisponde una crescita media di 18 furti, 12 rapine e 0,2 omicidi ogni centomila abitanti. Il fenomeno in Italia comporta un costo aggiuntivo annuale pari a un miliardo di euro.
Il prof. Vannini sottolinea ” Quando si discute di delinquenza, come ha fatto il ministro Maroni, si dà per scontato che l’informazione-chiave sia data dal numero dei reati e dalla loro diffusione territoriale. Non è così: alla luce degli elevati oneri delle politiche di contrasto è importante conoscere anche il prezzo di ciascun crimine e quali sono le voci di uscita più rilevanti.
Senza questi elementi è impossibile valutare costi e benefici dei diversi programmi di contrasto/riduzione della criminalità “.
Concludiamo con la stima del numero dei detenuti che hanno ricevuto l’indulto e il tipo di crimine di cui si erano macchiati.
Considerando l’aumento dei reati e paragonandolo alla riduzione della popolazione carceraria, il provvedimento adottato dal nostro Governo nel luglio 2006 ha avuto un costo totale di circa 3 miliardi di euro per la collettività .
Argomenti su cui riflettere…
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