Maggio 4th, 2009 Riccardo Fucile
INIZIATIVA DI COLDIRETTI: NASCE LA RETE DEI MERCATI AGRICOLI…ACQUISTO DIRETTO DEI PRODOTTI E RISPARMIO DEL 30%…COINVOLTI 2.000 MERCATI DI “CAMPAGNA AMICA”, 2.000 PUNTI VENDITA DELLE COOPERATIVE, 5.000 AGRITURISMI E 10.000 AZIENDE AGRICOLE
Al PalaLottomatica di Roma, all’Eur, si erano dati appuntamento in sedicimila: tanti erano gli agricoltori, provenienti da tutta Italia, convocati dalla Coldiretti per il lancio della nuova rete di ventimila mercati degli agricoltori, firmati “Campagna Amica”, dove acquistare direttamente prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle coltivazioni italiane.
Come scopo, quello di combattere le moltiplicazioni dei prezzi dal campo alla tavola, garantire la sicurezza del prodotto e smascherare il finto made in Italy.
Il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha così presentato il piano “spesa sicura”, che intende promuovere il prodotto agricolo “cento per cento italiano”, che sarà offerto attraverso la più estesa rete commerciale nazionale e che coinvolgerà duemila mercati di campagna amica, duemila punti vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismo e diecimila aziende agricole, ma anche la rete della ristorazione e la distribuzione che aderirà all’iniziativa.
A parità di qualità , nei punti vendita convenzionati della rete “Campagna Amica” i prezzi dovrebbero essere inferiori di almeno il 30%, sulla base di un accordo con le associazioni dei consumatori.
Un impegno concreto per combattere le inefficienze e le speculazioni che nel 2008 sono costate alle tasche degli italiani 4 miliardi di euro, con l’aumento dei prezzi per i prodotti alimentari che è stato in media del 5,4%, superiore al 3,3% dell’inflazione generale. Continua »
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Maggio 4th, 2009 Riccardo Fucile
TRA I 100 PIU’ PRESENTI SOLO 3 SONO ITALIANI, MA SUI 20 PIU’ ASSENTEISTI BEN 10 SONO ITALIANI…LAVORANO SOLO 33 GIORNI L’ANNO E HANNO 4 MESI DI FERIE…300 EURO AL GIORNO DI DIARIA
Vecchi europarlamentari, giovani leve, navigati politici, aspiranti veline. Tutti ai nastri di partenza verso l’agognata meta: il parlamento di Strasburgo.
In effetti, ne vale la pena, non tanto per le decisioni politiche comunitarie, quanto per “le regole di ingaggio”.
Ciascun parlamentare europeo (sono in tutto 785, di cui 78 italiani) è convocato a Strasburgo o a Bruxelles una sola volta al mese per una durata di tre giorni. Basta arrivare la sera del primo giorno e ripartire la mattina del terzo dopo aver firmato la presenza.
Un giorno reale di lavori e due notti di riposo e arriva lo stipendio di 12.000 euro netti al mese, Senza contare le ferie: quest’anno dall’8 maggio al 14 settembre.
Sommando le varie voci, la cifra esatta per il disturbo è di 12.135 euro, ai quali deve aggiungersi una somma mensile di 17.540 euro destinati agli assistenti che l’europarlamentare nominerà .
Può dare l’intera cifra a uno solo, magari parente o amante, o assumerne 17 a 1.000 euro a testa, può tenerli al Parlamento europeo oppure nel proprio collegio elettorale, comodamente sotto casa, così non si stancano troppo.
I radicali hanno compilato con precisione una classifica dei più assidui e dei più assenteisti, calcolando non solo le sessioni plenarie, ma anche la partecipazione a commissioni, il numero degli interventi e delle interrogazioni.
I risultati sono tragici. Tra i primi 100 più frequenti, gli italiani sono solo tre. Tra i venti più assenteisti ecco invece che i nostri connazionali sono ben dieci. Continua »
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Maggio 4th, 2009 Riccardo Fucile
CONCORRENZA A RISCHIO… LE POSTE ABUSANO DELLA LORO POSIZIONE DOMINANTE NEI SERVIZI DI INCASSO?
Spesso il consumatore italiano è, di fatto, danneggiato da una prassi consolidata nel nostro Paese per la quale molti servizi vengono resi da aziende parastatali in regime di puro monopolio.
Pertanto, quando devono essere effettuati degli aumenti, il consumatore spesso si ritrova senza alternative, se non quella di adeguarsi all’andazzo e pagare.
Proprio due giorni fa l’Antitrust ha avviato un’istruttoria per verificare se Poste Italiane abusi della propria posizione dominante nel settore dei servizi di incasso a pagamento, “escludendo lo sviluppo di modalità alternative offerte da altri operatori e applicando condizioni contrattuali eccessivamente gravose” nei confronti degli utenti finali.
Secondo l’Autorità , “Poste italiane detiene nel mercato dei servizi e dei bollettini postali, quindi comprensivo oltre che dei bollettini postali anche del Mav e dei bollettini bancari “freccia”, una quota di circa il 90%”.
Proprio grazie a questa posizione dominante, Poste italiane “sarebbe in grado di applicare condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose agli utenti finali che devono pagare i bollettini postali, scaricando su di loro commissioni relative a servizi resi ai beneficiari dei pagamenti quali la rendicontazione”. Continua »
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