Maggio 26th, 2009 Riccardo Fucile
MANCANO DIECI GIORNI AL VOTO E C’E’ LA CORSA ALLA “MORALIZZAZIONE”… TUTTI SONO ANTICASTA, MA NON LI SCHIODI DALLA DOPPIA POLTRONA….SE VOLESSERO RIDURRE I PARLAMENTARI BASTEREBBERO 30 GIORNI, PER IL LODO ALFANO C’E’ VOLUTO MENO… GRAZIE, MA NON SIAMO TRA QUELLI CHE SI FANNO PRENDERE PER I FONDELLI
In certi momenti la politica italiana sembra una guerra per bande, in altri le comiche finali, in altri ancora il festival dell’ipocrisia. Ora siamo a dieci giorni dal voto e tutti sparano le ultime cartucce. Abbiamo troppa esperienza per non tenere gli occhi ben aperti.
In altri tempi, neanche troppo antichi, in prossimità delle elezioni, qualcuno, mai identificato, metteva una bomba “intelligente” in qualche piazza o banca e alla fine, nel timore degli “opposti estremismi”, si rafforzava il “grande centro”, garanzia a vita del popolo italiano di poter morire serenamente democristiano.
I giornali allora non facevano inchieste su “papy” o sulle case di Di Pietro, tutti inneggiavano alla sicurezza, intesa come certezza di continuare a posare le nobili chiappe democratiche sulla poltrona. Nessuno allora faceva 10 domande al premier o al leader dell’Italia dei Valori e tantomeno chiedeva spiegazioni su a chi giovassero “gli opposti estremismi”.
Il potere si consolidava e la Casta mangiava.
Sviluppo della teoria andreottiana del “potere logora chi non ce l’ha”.
Esistevano forse i “cattivi maestri”, ma certamente continuavano a gestire il potere “i grandi maestri” e chi si prendeva troppo sul serio nel proprio ruolo faceva una brutta fine ( vedi delitti eccellenti di mafia e di terrorismo).
Arriviamo ai giorni nostri, pur con la prima Repubblica alle spalle, i due principali protagonisti sono più chiacchierati dei vecchi notabili democristiani. Allora qualcuno di loro magari frequentava nerboruti ragazzotti a cottimo o si faceva una sniffata di coca a uso terapeutico, ma con “riservatezza”. Continua »
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Maggio 26th, 2009 Riccardo Fucile
GLI IMMIGRATI POSSONO RICONGIUNGERSI CON I FIGLI MINORI E QUINDI PORTARLI IN ITALIA ANCHE SE NON HANNO UN POSTO FISSO….RICHIESTO UN REQUISITO DI REDDITO ANNUALE NON INFERIORE ALL’IMPORTO STANDARD DELL’ASSEGNO SOCIALE, DERIVANTE ANCHE DA LAVORO SALTUARIO, PURCHE’ LECITO
Gli immigrati, anche se non hanno un lavoro sicuro, potranno portare in Italia i loro figli minorenni. Lo stabilisce una sentenza depositata in queste ore dalla Cassazione che interviene per chiarire una norma della legge Bossi-Fini.
“Gli immigrati – sostiene la Cassazione nella sua decisione – possono ricongiungersi con i figli minori e quindi portarli in Italia, anche se non hanno un posto fisso”, l’importante è che guadagnino onestamente, anche con lavoretti saltuari, l’importo annuo equivalente all’assegno sociale.
Questa, in sintesi, la sentenza depositata pochi giorni fa dalla prima sezione civile della Cassazione che ha chiarito, tra le altre cose, che le norme della legge Bossi-Fini, così come modificate dal decreto legislativo numero 5/2007, andranno interpretate “nel senso che la domanda di ricongiungimento familiare, in presenza di requisiti di reddito, va accettata, anche se nel frattempo i figli sono diventati maggiorenni”. Continua »
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Maggio 26th, 2009 Riccardo Fucile
A STRASBURGO UN QUARTO DEI 214 MILIONI DI EURO DEL FONDO PENSIONI E’ FINITO NEI TITOLI TOSSICI… GARANTISCE UNA SECONDA PENSIONE DI 1.400 EURO AL MESE ED E’ FINANZIATA PER DUE TERZI DAI CONTRIBUENTI….ORA VOGLIONO FAR PAGARE GLI 80 MILIONI PERSI NUOVAMENTE ALL’EUROPARLAMENTO
Sarà anche che si vogliono eliminare sprechi e ridurre la Casta dei politici, ma chissà perchè quando si tratta di quattrini e di mantenere e consolidare privilegi, allora si fa finta di nulla e tutto viene fatto passare sotto silenzio.
Parliamo dei parlamentari europei di cui abbiamo già avuto modo di trattare, sia per i 12.000 euro di stipendio netto, che per i 17.000 euro netti mensili di cui dispongono a loro piacimento per il funzionamento del loro ufficio.
Molti non sanno che i parlamentari europei si sono creati pure un Fondo pensione: nella legislatura in scadenza lo hanno sottoscritto 478 deputati su 785 membri del Parlamento.
Da quando il fondo è stato istituito, nel 1993, nell’elenco dei suoi soci sono entrati 150 parlamentari italiani, di tutti i partiti.
E’ un grosso affare per i suoi sottoscrittori perchè fa maturare una grossa pensione, il cui finanziamento è per due terzi a carico del Parlamento europeo e un terzo sarebbe a carico del deputato. Continua »
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