Novembre 29th, 2024 Riccardo Fucile
COSI’ L’EX EUROPARLAMENTARE CIOCCA HA PERSO POTERE IN LOMELLINA
Nasce da una spaccatura all’interno della Lega in provincia di Pavia l’inchiesta che ha
portato agli arresti il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa con altre quattro persone e che vede indagato tra l’altro l’ex europarlamentare Angelo Ciocca.
Quest’ultimo è accusato di essersi adoperato per far cadere il sindaco del suo stesso partito cercando di reclutare consiglieri disposti a dimettersi.
Per anni figura di spicco del Carroccio in provincia di Pavia e recordman di preferenze in varie elezioni regionali ed europee, Ciocca – il cui socio l’anno scorso fu posto ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sempre dei pm pavesi – negli ultimi anni ha visto calare la sua influenza nel partito locale, in modo particolare in Lomellina, dove i leghisti di peso, a partire dal consigliere regionale ed ex sindaco di Vigevano Andrea Sala, sono passati nella cordata capeggiata dall’ex deputata e ora assessore regionale Elena Lucchini, vogherese, e dal suo compagno Giovanni Palli, sindaco di Varzi e presidente della Provincia.
La rottura è emersa in modo clamoroso proprio all’elezione del presidente della Provincia a fine 2021, quando correvano due candidati dell’area di centrodestra dato che il centrosinistra non riuscì a presentare il suo. Anziché sostenere Palli, appoggiato da tutti i partiti della coalizione, Ciocca puntò su Angelo Bargigia, sindaco di Marzano, perdendo nettamente alla conta dei voti. Bargigia venne poi espulso assieme ad altri rappresentanti della sua lista dal coordinatore regionale della Lega, Fabrizio Cecchetti mentre nessun provvedimento venne preso per Ciocca.
Per le Europee di giugno, ormai finito in minoranza all’interno del suo partito, Ciocca ha allestito una grande campagna elettorale, aprendo decine di sedi in altrettanti comuni della provincia e non solo, ma ha raccolto solo 38.756 preferenze, molto meno della metà di quelle di cinque anni prima, risultando il primo dei non eletti e fallendo il ritorno a Bruxelles. Anche perché Roberto Vannacci, eletto in tutte le circoscrizioni, optò proprio per quella del Nord-Ovest, impedendo così che si liberasse un posto.
Secondo gli inquirenti l’ex europarlamentare avrebbe “avvicinato” almeno un consigliere comunale di Pavia, con la proposta di ricevere la somma di 15mila euro, per partecipare alla cosiddetta ‘congiura di Sant’Andrea’, ordita nel novembre 2022 per fare dimettere il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa. Autore della “proposta corruttiva”, secondo quanto emerso dall’indagine della Procura di Pavia, sarebbe l’ex europarlamentare del Carroccio insieme all’imprenditore edile e presidente di Ance Pavia, Alberto Righini. Entrambi sono stati perquisiti oggi dagli uomini dell’Arma dei carabinieri.
(da Il Fatto Quotidiano)
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Novembre 29th, 2024 Riccardo Fucile
MEDICI SENZA FRONTIERE: “HANNO SPARATO IN ARIA E COLPITO I MIGRANTI CON IL CALCIO DEI FUCILI, SIAMO RIUSCIUTI A SALVARE 83 NAUFRAGHI, MA HANNO RIPORTATO INDIETRO 29 TRA DONNE E BAMBINI”… SARANNO SULLA COSCIENZA DI QUEI POLITICI INFAMI CHE FINANZIANO UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
«Hanno sparato in aria. Ci hanno picchiato con la parte posteriore del fucile. Poi hanno preso le donne e i bambini. Anche mia moglie e i miei figli, di 11 anni e di 3 mesi». L’uomo si tiene la testa tra le mani mentre racconta. «Cosa ne sarà di loro? Dove finiranno stanotte?» ripete.
Le parole raccolte della mediatrice culturale, è di uno dei migranti salvati in mare nel pomeriggio dalla nave umanitaria Geo Barents di Medici senza frontiere. Uno dei soccorsi più difficili e pericolosi dell’ong, ostacolato dalle milizie libiche, che una volta intervenute sul posto hanno preso donne e bambini, separando intere famiglie.
«Una situazione molto drammatica – spiega Fulvia Conte, capomissione di Msf a bordo della nave -. I migranti erano partiti insieme, a un certo punto si sono avvicinati degli uomini libici, incappucciati, hanno sparato in aria e picchiato gli uomini. Poi hanno preso 29 persone, cioè 25 donne e 4 bambini e si sono allontanati. È stato terribile».
Secondo la ricostruzione dei soccorritori gli uomini armati erano su gommoni. Dopo essere intervenuti violentemente hanno fatto cadere in acqua almeno 70 persone, prontamente soccorse dal team di Medici senza frontiere. Ora sulla Geo Barents ci sono 83 migranti, tra uomini e minori non accompagnati. La nave si sta dirigendo verso il porto di sbarco assegnato a Brindisi, dove arriverà domenica.
Geo Barents attaccata dai libici, un testimone: “Hanno sparato in aria, ci hanno picchiato con i fucili e preso le donne e bambini”
«La situazione sulla nave è molto difficile, dopo quello che è successo – aggiunge Conte -. Le persone sono molto provate e chiedono dei familiari. Noi fino alla fine abbiamo cercato di negoziare coi libici visto che il gommone con le persone portate via è rimasto in area, ma non c’è stato niente da fare. Abbiamo chiesto che le famiglie non fossero separate ma niente. Era già successo che gli interventi dei libici fossero così violenti – aggiunge – ma una cosa del genere non ci era mai capitata»
Medici senza frontiere, denuncia una recrudescenza di violenza in mare. «Purtroppo i libici si sentono legittimati dall’Italia e l’Europa, non è la priva volta che violano il diritto internazionale ma non succede nulla, continuiamo a finanziarli per riportare le persone indietro – conclude Conte -. Ma noi ci chiediamo: stanotte i bambini portati via dove dormiranno? Cosa succederà alle donne, che come sappiamo sono spesso abusate? Quando potranno essere riunite le famiglie?».
(da La Stampa)
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Novembre 29th, 2024 Riccardo Fucile
QUINDI DELMASTRO È STATO BEN FELICE DI FARGLI UN DISPETTO, ANCHE PERCHÉ LA FIAMMA MAGICA CONSIDERA CROSETTO UN “ESTRANEO” ALLE RADICI DI FRATELLI D’ITALIA, IN QUANTO DI NASCITA DC E POI DI FORZA ITALIA
Gli ultimi protagonisti della guerra per bande che rallegra le giornate dei Fratellini
d’Italia ha visto salire alla ribalta lo scontro tra il ministro della Difesa Guido Crosetto (Cuneo) e il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro (Vercelli).
In ballo nientemeno che la nomina del presidente del Museo Egizio di Torino, questione – capirete – fondamentale per il futuro del nostro disgraziato paese
Succede che il Giuli-ridens del “Pensiero sòla”, prima di riconfermare la presidente uscente, la vispa Evelina Christillin, si è confrontato con colui che oggi è il dominus di Fratelli d’Italia in Piemonte, Andrea Delmastro, uno degli uomini più fedeli della Ducetta, tanto da essere stato il suo avvocato di fiducia nelle querele contro i giornali per diffamazione come il ‘’Domani’’.
Delmastro acconsente su Evelina Christillin solo per fare un dispetto a Crosetto, che voleva dire la sua perché si considera ancora il punto di riferimento di Fdi in Piemonte, avendo ricoperto il ruolo di coordinatore della regione ai tempi della sua militanza in Forza Italia.
Flash-back. Nel 2018 il fondatore con Meloni e La Russa di Fratelli d’Italia decise di lasciare Montecitorio, per incompatibilità con il suo ruolo nell’Aiad, l’organizzazione che riunisce le aziende del comparto difesa, aerospazio e sicurezza. Ruolo che durò fino al 2022, quando Crosetto si dimette per diventare ministro della Difesa nel governo di Giorgia Meloni
E durante i 4 anni di Aiad del gigante di Cuneo, è il vercellese Delmastro ad avere in mano la gestione del potere in mano ai fratellini piemontesi, da una parte. Dall’altra, Crosetto in modalità Aiad non poteva interessarsi più di tanto del partito.
Però nella testona del responsabile della Difesa era rimasta la convinzione di essere ancora il braccio destro della Meloni che, nella campagna elettorale 2022, lo chiamò spesso a intervenire nei talk per la sua capacita di sfondare in televisione.
E malgrado l’ascesa di Delmastro, Crosetto è convinto che appartiene solo a lui il consenso di Fdi nel Piemonte, avendo ancora una forza reale di voti, tant’è che alle ultime europee è riuscito a far eleggere il nipotino
Ovviamente Delmastro non la pensa così. Anzi: la Fiamma Magica considera Crosetto un “estraneo” alle radici post-fasciste di Fratelli d’Italia, in quando di nascita democristiana e poi uomo di Berlusconi in Forza Italia. Quindi Delmastro è stato ben felice di fargli uno sgarbo acconsentendo alla richiesta di Giuli-ridens sulla riconferma di Evelina Christillin
(da Dagoreport)
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Novembre 29th, 2024 Riccardo Fucile
INDUBBIO SUCCESSO DELL’INIZIATIVA, DA TEMPO NON SI VEDEVA UNA ADESIONE COSI’ MASSICCIA: OGNUNO DI NOI NON DEVE VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE DI FRONTE ALLE INGIUSTIZIE”…ANCHE ELLY SCHLEIN IN CORTEO, BORDATE DI FISCHI CONTRO SALVINI
È in corso lo sciopero generale proclamato dai segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Uno stop di 8 ore per tutti i settori privati e pubblici, ad eccezione dei trasporti dove è di 4 ore: per bus e metro dalle 9 alle 13, così come per il trasporto marittimo, per i voli dalle 10 alle 14. Esclusi dallo stop i treni.
Sono centinaia di migliaia i cittadini scesi in 43 piazze su tutto il territorio nazionale per protestare contro la manovra di bilancio del governo Meloni. Landini alla guida di un corteo a Bologna canta e dichiara: «Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie».
Landini: «Le piazze non si precettano»
Centinaia di persone si sono ritrovate a Porta Lame e rumorosa è la rappresentanza delle lavoratrici di La Perla, azienda produttrice di lingerie in crisi da tempo, che cantano cori. Alle operaie sì è unito anche il segretario della Cgil Maurizio Landini. Il leader del sindacato tra le fila del corteo ha anche aggiunto: «È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Le piazze non si precettano e qui si vede la partecipazione. Abbiamo già dati di adesione agli scioperi altissima, quindi è una giornata importantissima, la miglior risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone tornino ad essere al centro».
«C’è un tentativo serio di una svolta»
Il segretario attacca frontalmente il governo in risposta a una domanda sul diritto di scioperare: «Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto. Tra l’altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono. È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone».
Le adesioni
Il messaggio lanciato dalle piazze è chiaro, per Landini, che rivendica le altissime adesioni in tutta la Penisola. A Torino sono arrivati 52 pullman da tutte le province per animare la piazza. Secondo i primi dati di Cgil e Uil nelle aziende e nelle fabbriche in Piemonte le percentuali di sciopero sono elevate: a Torino Microtecnica 90%, Leonardo di Caselle 80%, Avio Borgaretto 95%, Denso 70%, Bitron 75%, Valeo 70%, Savio 60%, Magna Olsa 95%, Pirelli Settimo Torinese 90%.
La stessa tendenza si registra in Campania: «In provincia di Napoli hanno incrociato le braccia e sono pronti a scendere in piazza per la manifestazione regionale gli operai di Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, dove si registra un’adesione del 100 per cento. In Fincantieri a Castellammare di Stabia e alla Marelli di Caivano l’adesione è del 90 per cento, mentre alla Tiberina di Pomigliano d’Arco la percentuale di adesione si attesta all’80 per cento», fanno sapere dal sindacato.
Bloccato il campus universitario a Torino
“Contro i tagli e la precarietà blocchiamo l’Università”. Con questo slogan, scritto su uno striscione, questa mattina l’assemblea degli universitari precari ha bloccato, come annunciato nei giorni scorsi, gli ingressi del Campus universitario Einaudi. I manifestanti sono un centinaio. Insieme a precari, ricercatori, bibliotecari e docenti, ci sono gli studenti dei collettivi che ieri sera, 28 novembre, hanno occupato la sede delle facoltà umanistiche del capoluogo piemontese, a Palazzo Nuovo.
(da agenzie)
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