I CONTINUI ATTACCHI AL TERRITORIO RUSSO SONO FONTE DI ESTREMA PREOCCUPAZIONE PER VLADIMIR PUTIN: LA SUA PROPAGANDA SCRICCHIOLA, I FALCHI LO STANNO ABBANDONANDO (VEDI PRIGOZHIN) E L’OPPOSIZIONE SI STA ORGANIZZANDO
I PARTIGIANI RUSSI, GUIDATI DA ILYA PONOMAREV, SONO ARMATI FINO AI DENTI E QUESTA VOLTA LE LORO MINACCE SONO CONSIDERATE SERIE … GLI ANALISTI PREVEDONO QUESTO SCENARIO: A LUGLIO CONTROFFENSIVA PESANTE DEGLI UCRAINI, E POI, AD AGOSTO, SARÀ PACE. LO ZAR SARÀ ANCORA AL CREMLINO?
Vladimir Putin è nervoso, e fa bene a esserlo. La guerra gli è
ormai arrivata in casa: non passa giorno senza un attacco alle zone di confine (Belgorod) o senza che ci sia la notizia di qualche drone su Mosca. I cosiddetti partigiani russi si stanno organizzando e sostengono di essere armati fino ai denti. Da chi, non si sa, ma si può supporre: c’è un filo che lega i servizi ucraini alle formazioni che vogliono rovesciare il regime di “MAd Vlad”.
In questo contesto, va tenuto attentamente d’occhio Ilya Ponomarev, ex deputato russo, miliardario e oggi in esilio. Come scrive Andrea Nicastro sul “Corriere”, “è l’uomo che sta costruendo un esercito per rovesciare Putin con la forza. Quando all’inizio dell’invasione diceva ‘sarò il De Gaulle russo’, pochi lo prendevano sul serio. Gli ucraini hanno impiegato mesi a fidarsi della sua Legione Russia Libera. Poi volontari russi hanno combattuto in Donbass e anche a Bakhmut dalla parte ucraina. Così Kiev li ha armati, addestrati e inseriti nella Legione straniera. A metà maggio, però, Ponomarev ha cominciato a fare da solo”.
Ponomarev ha le idee chiare, e a domanda precisa sulla posizione americana (“Gli Usa non vogliono attacchi alla Russia mentre la Gran Bretagna è favorevole. Questa divisione vi crea problemi?”) ha risposto inequivocabilmente: “Sono solo le parole della diplomazia. Di fatto non ho mai sentito alcuna critica o divieto. D’altra parte, chi può proibire ai russi di liberare il proprio Paese?”
Putin non riesce più a gestire la “narrazione” della guerra, e anche tra i suoi fedelissimi, basti pensare al capo della Wagner, Evgeny Prigozhin, il malcontento corre. Come reazione, bombarda quando può, come può, l’Ucraina. È notizia di questa mattina un nuovo raid contro Kiev, ma ormai lo Zar ha le armi spuntate. Come ha scritto il sito americano “The Hill”, “non gli resta che il nucleare. Ma anche lui sa che non è un’opzione praticabile. La questione non è più se la Russia perderà, ma quando”. Ecco, quando? I negoziati sotto traccia continuano senza sosta, come conferma la notizia della visita di William Burns in Cina a maggio, rivelata dal “Financial Times”. Certo, Washington e Pechino hanno tanti argomenti di cui discutere, ma la priorità assoluta non può che essere stata data al conflitto ucraino.
Gli analisti ormai danno per certo questo scenario: controffensiva ucraina pesante a luglio, per riconquistare terreno e arrivare alla trattativa da una posizione di forza, e poi ad agosto, sarà pace. Se al Cremlino ci sarà ancora Putin, nessuno è più in grado di dirlo con certezza.
(da Dagoreport)
Leave a Reply