ALFANO A SILVIO: “TI RICANDIDIAMO A 80 ANNI”
“NEL 2014 POTRA’ DIMOSTRARE LA SUA INNOCENZA, POI AL PROSSIMO GIRO SARA’ IL NOSTRO CANDIDATO PREMIER”… PRIMA L’APPELLO: “ANCHE SE DECADI NON FAR CADERE IL GOVERNO”, POI LO CHIUDE ALL’ANGOLO
“Il cittadino Silvio Berlusconi ha ancora delle cartucce da sparare, l’ordinamento giuridico italiano prevede ancora delle possibilità per il cittadino Berlusconi, il caso non è chiuso”. Lo dice Angelino Alfano alla trasmissione di Maria Latella su Skytg24: “Mi auguro che Berlusconi non sia sottoposto alla decadenza” per colpa della legge Severino, argomenta Alfano.
Che lancia al leader un appello molto chiaro: sostieni il governo, anche se decadi; poi, alla prossima tornata elettorale, sarai tu il candidato premier.
Poco importa se, allora, il Caimano sarà sulla soglia degli ottanta.
“Noi siamo convinti che il presidente Berlusconi abbia preso la strada giusta nel distinguere” il piano giudiziario dalla vita del governo, osserva Alfano.
“Chiederemo al presidente Berlusconi di continuare a sostenere il governo”, aggiunge il vicepremier, “so per certo che nella sua mente, mente di una persona responsabile, alberga forte il senso di responsabilità nei confronti del Paese”.
E ancora: “Sono convinto che nel 2014 verrà data a Berlusconi la possibilità di rivalersi nei confronti di questa ingiustizia”, dice poi Alfano.
Angelino torna dunque a proporre a Silvio la linea della pazienza. “Abbiamo la possibilità che nel 2014 Silvio Berlusconi possa dimostrare la propria innocenza e poi possa essere candidato” più avanti, nella tornata elettorale successiva. Le elezioni anticipate – prosegue Alfano – “sarebbero un danno per l’Italia, non solo per noi. La crisi è drammatica, non possiamo andare alle urne in questo modo, magari rischiando di ritornare al governo con il Pd”, aggiunge il vicepremier.
“Perchè far cadere il governo se non diciamo qual è la prospettiva per il centrodestra? Ma dov’è la strategia?”, si chiede Alfano.
Riguardo al futuro del Pdl (in vista del Consiglio nazionale), Alfano ha detto: “Lavoreremo per non spaccare e crediamo che ancora non sia stato deciso nulla”.
Il vicepremier però ha anche parlato di “paura per scelte radicali e estremistiche che se prevalgono saranno difficili da far capire non solo a noi stessi ma a agli italiani”.
(da “Huffingtonpost“)
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